Castelfranco Emilia (Modena), 29 ottobre 2021 - "Non so se andrò avanti col movimento Io Apro, dopo l’esperienza che ho avuto in carcere devo rifletterci. In ogni caso, so già che dopo quello che ho vissuto, cercherò di battermi per i diritti dei detenuti e per garantire loro condizioni di vita migliori". Sono queste alcune delle considerazioni formulate dal modenese Biagio Passaro, leader del movimento politico Io Apro, all’indomani della sua scarcerazione.
Assalto Cgil, Passaro resta in cella Il giudice: "Fatti gravissimi" Finito in carcere il 10 ottobre scorso, dopo essere entrato come leader del movimento Io Apro all’interno della sede della Cgil di Roma seguendo l’orda degli assalitori che ha devastato i locali, Passaro è stato scarcerato senza alcuna misura alternativa, pur rimanendo indagato per i fatti di sabato 9 ottobre. Difeso dagli avvocati Carlo Taormina del Foro di Roma e Nicola Trisciuoglio del Foro di Napoli, Passaro ha ammesso: "Tornando indietro, non entrerei nella sede della Cgil, che è proprietà privata. Documenterei tutto da fuori. Mi dissocio anche da ogni violenza".
Poi passa all’attacco: "Ho già dato mandato ai miei legali di querelare tutti coloro che mi hanno offeso. In carcere sono stati giorni durissimi, in cui ho potuto sperimentare di persona cosa vuol dire vivere la realtà di Poggioreale, che ospita praticamente il doppio dei detenuti rispetto alla sua capienza. Penso che in futuro mi batterò per i loro diritti. Per il resto, continuerò a fare l’imprenditore".