REDAZIONE MODENA

Bertoli, l’addio rivelato da Ligabue ’Alla moglie disse: amore, vado’

(foto realizzata da Rita Basta)

"Sei stata la cosa più bella, più vera e più pulita che potesse capitarmi nella vita. Amore mio, vado…". Sono le ultime parole del cantautore Pierangelo Bertoli rivolte alla moglie e svelate da Luciano Ligabue nel suo libro ‘Una storia. Autobiografia’. Un momento struggente, mai reso noto prima al pubblico, che la famiglia del cantautore sassolese ha autorizzato a rivelare. "Ligabue ha chiamato mia mamma con grande delicatezza – racconta Alberto Bertoli – per chiederle se avrebbe potuto inserire questo aneddoto nel suo libro. Ne sono molto contento perché in un modo o nell’altro sono le ultime parole di mio padre Pierangelo Bertoli e sono per l’amore della sua vita Bruna Pattacini". L’occasione è stata una visita di Ligabue in casa Bertoli: "Avevo chiesto a Luciano di venire ad ascoltare alcune mie canzoni. Lui è stato come sempre molto disponibile. Dopo il momento musicale si è messo a chiacchierare con mia madre. Hanno parlato di alcuni problemi di salute in comune con i suoi familiari e il discorso è caduto su mio padre. Mia madre gli ha raccontato quegli ultimi momenti, particolarmente drammatici. E lui qualche settimana dopo le ha telefonato per chiederle se avrebbe potuto inserirli nel suo libro". D’altronde Ligabue deve molto a Pierangelo Bertoli. E’ stato il suo talent scout si direbbe oggi. "Luciano – prosegue Alberto Bertoli – racconta che fece ascoltare a mio padre la cassetta con ‘Sogni di Rock’n roll’. Inizialmente la estrasse e la gettò via, come dice lo stesso Ligabue. Quando poi però gliela fece ascoltare dal vivo, cambiò idea e la volle nel suo disco". Quindi il riferimento all’addio: "Negli ultimi giorni mio padre era costretto a letto, mia madre teneva il capo sulle sue gambe. Fu in uno di quei giorni, l’ultimo, che papà le disse: ‘Sei la cosa più bella, più vera, e più pulita che potesse capitare nella vita’. Quindi guardandola in viso aggiunse: ‘Amore mio, vado’". Queste ultime parole, tra l’altro, si tingono di un curioso ‘giallo’, se così si può definire: nel suo libro Ligabue sostiene che Pierangelo avrebbe pronunciato la frase in dialetto ("Amor…a vagh’). In realtà il figlio Bertoli riferisce che la madre le ha detto che il marito si era rivolto a lei in italiano: "Mio padre usava pochissime volte il dialetto in casa, solo quando magari era arrabbiato o particolarmente agitato. Credo sia stata una proiezione di Ligabue che invece ho sentito parlare in dialetto con la sua famiglia".

g.a.