LORENZO LONGHI
Cronaca

Berardi, un mese al rientro. Sarà un futuro neroverde?

Con le dovute cautele potrebbe rientrare nel gruppo tra settembre e ottobre. Ricomincerà dalla B doveva aveva iniziato 12 anni fa. Poi dipenderà da lui.

Domenico Berardi attualmente sta ancora seguendo una preparazione individuale

Domenico Berardi attualmente sta ancora seguendo una preparazione individuale

Domenico Berardi, per ora, lo si vede in tribuna. Durante le partite osserva, commenta con chi gli sta accanto ma rimane comunque piuttosto ai margini anche perché al Mapei non è che ci sia la fila, di questi tempi. Intanto è ancora qui, si vede, si allena naturalmente con un programma personalizzato e ogni giorno che passa è un giorno in meno in vista del suo rientro. Certo, in altre condizioni, se non ci fosse stato l’infortunio del Bentegodi sei mesi fa, forse tante cose sarebbero differenti: probabilmente sarebbe andato all’Europeo, magari oggi si troverebbe agli ordini di Spalletti, sarebbe tesserato per un altro club e forse – forse – il Sassuolo non sarebbe in B, dato il suo peso specifico in neroverde. Troppi condizionali, troppe sliding doors: la realtà è però Berardi ancora neroverde, a mercato chiuso, e se quello che accadrà a gennaio non si può sapere ma lo si può supporre, è comunque abbastanza chiaro ormai che il numero 10, quando rientrerà in campo, lo farà da giocatore del Sassuolo. Quando? Ottobre potrebbe essere il mese designato, ma non è escluso che già a fine settembre possa tornare ad allenarsi con il gruppo. Non si potrà pretendere la Luna, sia chiaro: la rottura del tendine d’Achille della gamba destra, dopo l’operazione e la riabilitazione, necessiterà comunque di una certa attenzione durante le prime partite a livello di contrasti, di carichi e di sollecitazioni, nonché di un tono muscolare che si acquisisce solo giocando. Eppure, pur con tutti questi distinguo, ogni sprazzo di Berardi in B sarà oro, perché parliamo – è sempre bene ricordarlo al cospetto dei critici – di un ragazzo che è stato campione d’Europa e che è stato capace, in diverse occasioni, di fare la differenza anche in A.

Tornerà, Berardi, per riprendere il filo dalla B di dodici anni fa, l’anno della sua esplosione, giovanissimo, e ai giovani del Sassuolo di oggi avrà più di qualche consiglio da dare, lui che negli anni è diventato altro da ciò che era allora, e che lo ha fatto anche attraverso scelte piuttosto eterodosse – e avendone di fatto pure subite alcune non sue – che, in fondo, ne hanno caratterizzato una carriera molto particolare in un calcio come questo. Tornerà e, almeno per un po’ sarà un’arma in più, a 30 anni, in un torneo nel quale è fuori categoria, ed è forse anche coerente con la sua parabola che ci sia anche questa parte, nella sua carriera, una carriera che – anche se nessuno ci avrebbe scommesso anche solo dieci anni fa – ha avuto sinora, da professionista, una sola maglia. La storia, insomma, non si chiuderà a 370 presenze, 142 gol e 94 assist, nella recita numerica dei siti statistici specializzati, ma potrà sommare qualche cifra ancora. Poi si vedrà. Intanto, in questa sosta per le nazionali col Sassuolo in B e Berardi ai margini, ma ancora in neroverde, si può cominciare a pensare al domani. Mare diverso, ma stessa spiaggia. Almeno per un po’.