GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

B&b, corsa alla regolarizzazione: "L’iscrizione al registro nazionale aiuta a contrastare le truffe"

Federconsumatori: "Fino al 10 settembre ad avere il codice identificativo era appena il 21% degli alloggi. Dopo la nostra denuncia pubblica siamo invece passati, in un paio di giorni, al 35 per cento".

B&b, corsa alla regolarizzazione: "L’iscrizione al registro nazionale aiuta a contrastare le truffe"

Federconsumatori: "Fino al 10 settembre ad avere il codice identificativo era appena il 21% degli alloggi. Dopo la nostra denuncia pubblica siamo invece passati, in un paio di giorni, al 35 per cento".

Piccolo miracolo sugli affitti turistici brevi. Dopo la pubblicazione dell’indagine di Federconsumatori sui B&B a Modena – dalla quale emergeva che da un terzo alla metà potrebbero violare la normativa – si è impennata nel giro un paio di giorni la percentuale di proprietari che è corsa a regolarizzarsi. Il dato compare sul sito del ministero del Turismo: "Fino al 10 settembre – spiega Marzio Govoni – ad avere il codice identificativo nazionale, che dimostra l’iscrizione al registro e aiuta a contrastare le truffe e le evasioni, era solo una piccola minoranza degli alloggi destinati ai visitatori in provincia di Modena, appena il 21%. In un paio di giorni se ne è aggiunto un centinaio e ora il dato è salito al 35%", pari a 1.585 strutture registrate sul territorio e 518 codici rilasciati.

L’associazione aveva rimarcato come il problema degli affitti turistici brevi a Modena non fosse tanto quello di rosicchiare residenze all’affitto normale per studenti e lavoratori ("le unità immobiliari in affitto breve tracciabili sono meno dell’1% del patrimonio immobiliare modenese, ed il 2-3% di quelle in affitto, una percentuale non particolarmente significativa"), ma soprattutto la trasgressione della legge. Laddove appunto solo una minoranza mostra di avere la patente di titolare di B&B o soluzione similare.

Lo stesso sindaco Massimo Mezzetti, presentando il bilancio dei primi 100 giorni di attività l’altra sera alla Festa dell’Unità, ha commentato il fenomeno, sottolineando "come gli affitti brevi in nero a Modena sono una piaga".

Il Comune – ha specificato – non può far molto, la competenza è in capo al governo. Però Modena insieme ad altre 21 città ha chiesto all’esecutivo una regolamentazione per disciplinarne il funzionamento e non surriscaldare troppo il mercato degli affitti, già bollente per chi viene a Modena per lavorare. La proposta di regolamentazione prevede, per fare un esempio, che "dati mille appartamenti per gli affitti brevi iscritti all’albo, nell’anno non ci possono essere, scaglionando i periodi, più del 30% di unità destinati ad affitti: una parte quindi può farlo da gennaio a marzo, l’altro da aprile a giugno e così via. Ovviamente a rotazione, così da non creare squilibri".

Ma quanti sono in tutto gli alloggi a Modena città riservati a questo mercato. "Tenuto conto di altri portali e di altri canali sono probabilmente 900 le unità in affitto turistico nella città – indica Federconsumatori – nell’indagine alle quali vanno aggiunti qualche centinaio di immobili del tutto sconosciuti al fisco, e che potrebbero risultare nelle statistiche come vuoti. Inoltre solo 175 soggetti, con 348 camere, forniscono i dati delle presenze alla Regione. Difficile ipotizzare la quantità di irregolarità, che potrebbero collocarsi tra un terzo e la metà della complessiva offerta di affitto turistico sulla città di Modena".

Con una presenza media di tre giorni, contro i due degli alberghi, e con una percentuale di occupazione mediamente superiore al 60%, quello dell’affitto breve è un’attività certamente conveniente per gli operatori".

Sono indispensabili, aggiunge Govoni, "innovazioni legislative, dando più ruolo ai Comuni. Ma anche in assenza di nuove regole i Comuni possono spingere sui controlli, sulla verifica costante e anche retrospettiva del rispetto delle leggi".

Ad esempio "verificando la presenza o meno delle dotazioni di sicurezza e il comportamento di chi affitta nei confronti del Fisco. Una forte scossa in questo settore può dare solo effetti positivi. Tra questi quello di difendere gli operatori che, non senza difficoltà, rispettano tutte le regole".