Si continua ancora a discutere sulla vicenda di Damiano Cassanelli, lo studente dell’istituto Barozzi che, come noto, rischia la sospensione per aver rilasciato un’intervista riguardo le criticità del suo istituto. Sono sempre di più, infatti, gli appelli per chiedere di ritirare il provvedimento, ma la decisione – almeno fino a ieri pomeriggio – non è stata ancora formalizzata, come riferito dal legale del 18enne. "La giunta si attivi nei confronti dell’Ufficio scolastico regionale per fare chiarezza sull’agire della dirigente scolastica in merito alla possibile sospensione di uno studente dell’istituto Barozzi di Modena" è il quesito posto dal Partito democratico con un’interrogazione a prima firma Luca Sabattini e sottoscritta anche da Francesca Maletti e Palma Costi. Nello specifico i consiglieri chiedono di valutare se gli interventi messi in atto dalla dirigente scolastica corrispondano all’applicazione corretta ed equilibrata di quanto stabilito dallo "Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondari" e in generale della disciplina delle modalità di condotta.
Ma non solo. Anche i Giovani Democratici di Modena tornano sulla sospensione di Damiano Cassanelli, rappresentante dell’Istituto: "Il Ministro Valditara non si è neppure preoccupato di capire la gravità di quanto accaduto al Barozzi – commenta Anna De Lillo, responsabile ’Provincia a misura di studente’’ della Segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Modena –. Infatti, nelle sue dichiarazioni, ha semplicemente riportato la cronaca dei fatti, confermando la possibilità per Damiano, rappresentante degli studenti dell’Istituto, di appellarsi contro la sanzione all’Ufficio scolastico regionale. Non che ci aspettassimo molto altro dal ministro, visti i pregressi su come ha gestito altre situazioni di questo tipo, ma non per questo siamo disposti a lasciar passare tutto in sordina".
"È una triste vicenda che, tra l’altro, adesso coinvolge pure un altro studente – osserva la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale, Antonietta Cozzo –. Ci auguriamo che la solidarietà espressa a vari livelli dagli studenti, da una parte del corpo docente e da molte istituzioni contribuisca a ristabilire quel dialogo collaborativo e partecipativo indispensabile a risolvere i tanti problemi che in questo periodo storico devono affrontare non solo il Barozzi, ma tutte le scuole italiane. Basti pensare agli insegnanti e dirigenti scolastici aggrediti: ieri una professoressa è stata accoltellata da uno studente a Varese, la settimana scorsa due genitori hanno picchiato un preside a Taranto".
Non è finita qui. Sono numerose le dichiarazioni delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) delle scuole modenesi che stanno inviando in queste ore al presidente del Consiglio d’Istituto del Barozzi, alla Dirigente Scolastica, alla Rsu dell’Ites Barozzi e ai Rappresentanti degli studenti per chiedere il ritiro del provvedimento di sospensione. I delegati sindacali della scuola stigmatizzano il provvedimento disciplinare considerandolo "un pericoloso precedente, un’iniziativa volta a limitare la libertà di espressione e di dissenso, ancora più grave se perpetrata ai danni di giovani cittadini e rappresentanti dei loro coetanei".
Il Partito Democratico, insieme a Sinistra per Modena, Verdi, Modena Civica e Movimento Cinque Stelle, hanno preparato una mozione nella quale si esprime preoccupazione, "si ribadisce che libertà di pensiero e critica sono diritti universali inalienabili, si riconosce che debba essere proprio la scuola il luogo nel quale più di ogni altro debba essere esercitato questo diritto e si ribadisce che, aldilà del merito delle richieste e dei metodi scelti dagli studenti, questo provvedimento costituirebbe un precedente pericoloso".
r.m.