REDAZIONE MODENA

"Bando dell’A22, un pasticcio. Infrastrutture da ripensare"

Sulla concessione dell’A22 interviene Paolo Trande, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra. "Siamo dinanzi a un vicolo cieco" esordisce....

Sulla concessione dell’A22 interviene Paolo Trande, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra. "Siamo dinanzi a un vicolo cieco" esordisce. "Il 31 dicembre scorso – spiega poi entrando nel dettaglio – il MIT emette un bando di 10,2 miliardi con un presunto ’diritto di prelazione’ per chi ha presentato il progetto di finanza (project financing). Ciò porta i beneficiari del cosiddetto ’diritto di prelazione’, gli attuali gestori di Autobrennero, ad annunciare, dopo il giubilo iniziale, il ricorso al Tar perché non è sufficientemente solido il ’diritto di prelazione’". Dall’altra parte, i "concorrenti teorici ricorrono a loro volta al Tar perché il ’diritto di prelazione’ viola il principio di concorrenza".

"Sulla base dei due ricorsi, contrapposti, viene da dire che il bando, che portò molti nostri politici locali ad esultare perché intravedevano la realizzazione automatica delle due autostrade, Campogalliano-Sassuolo e Cispadana, non è giuridicamente solido. Ma il problema forse non è neanche nel bando, è nella natura stessa dell’opera messa a bando, un sostanziale monopolio naturale, in cui con un progetto di finanza si vuole, velleitariamente, introdurre criteri di concorrenza, di mercato, come si trattasse di un prodotto qualsiasi, non imponenti infrastrutture pubbliche non replicabili. Un pasticcio inestricabile – accusa Trande –, che prolungherà la prorogatio con la quale Autobrennero gestisce ancora la A22".

Due sono le considerazioni di Trande. "La prima, bisognerebbe smetterla di fare finta che opere infrastrutturali essenziali per la economia e per la mobilità possano essere soggette ai principi di mercato e della concorrenza che ne è un elemento essenziale. La seconda, ma perché continuare, al netto della sostenibilità ambientale e sociale, dopo quattro decenni, a inseguire la formula ’autostrade’ e non slittare su opzioni più economicamente sostenibili, interamente finanziabili dal pubblico? Se due opere autostradali, come Campogalliano-Sassuolo e Cispadana, sono ferme da 4 decenni forse ci sono dei problemi di tenuta economico-finanziaria. Cosa aspettano i nostri ’bravi amministratori’ a chiudere con la telenovela delle autostrade miliardarie e chiedere di ristrutturare la attuale Campogalliano-Sassuolo e fare una Cispadana come strada a scorrimento veloce A22-Ferrara?"