STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Balletto Neapolis Mantra apre la stagione

Stasera al ’Pavarotti-Freni’ l’opera multidisciplinare tra danza, musica live e parola, ideata dal coreografo e regista Mvula Sungani

La colonna sonora di Neapolis Mantra è eseguita dal vivo dal cantautore. Gragnaniello

La colonna sonora di Neapolis Mantra è eseguita dal vivo dal cantautore. Gragnaniello

"Donna come l’acqua di mare, chi si bagna vuole anche il sole. Chi la vuole per una notte, c’è chi invece la prende a botte..." Li ricordate? Questi sono i versi, profondi e toccanti, di ’Donna’, la canzone che Enzo Gragnaniello scrisse nel 1989 per Mia Martini: un brano forte e intenso che trovò il suo abbraccio artistico nella personalità indimenticabile della grande Mimì. E proprio ’Donna’ è uno dei motivi che accompagnano ’Neapolis Mantra’, l’opera multidisciplinare che stasera alle 20.30 inaugurerà la stagione di danza del teatro Comunale Pavarotti Freni. È un viaggio nell’anima di Napoli, ma soprattutto nelle tante sfumature dell’animo femminile, quello ideato dal regista e coreografo italo africano Mvula Sungani: in scena l’étoile Emanuela Bianchini con i performers della compagnia Mvula Sungani Phisical Dance, che ballano sulle musiche eseguite dal vivo, in versione acustica, proprio da Enzo Gragnaniello con la sua band. I testi teatrali sono di Antonino Giammarino, gli arrangiamenti di Erasmo Petringa.

"Corpo e voce diventano ponte fra il reale e l’irreale, e vogliono far entrare chi assiste in una dimensione onirica – viene spiegato –. Un percorso emozionale che evoca storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e di delusioni". Proprio la physical dance ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini alterna creazioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali. E l’ispirazione, in questo spettacolo arriva dai grandi successi di Enzo Gragnaniello, dal suo album del 1998 intitolato proprio ’Neapolis Mantra’, e dalle canzoni che ha composto per mille interpreti, da Roberto Murolo ad Andrea Bocelli, da Dulce Pontes a Ornella Vanoni: ritroveremo questi brani (insieme ad alcuni pezzi dell’album "Lo chiamavano vient’ ‘e terra") come colonna sonora della creazione coreografica. "Enzo ha scritto vari pezzi tutti al femminile, soffermandosi sulle varie sfaccettature della donna napoletana – ha sottolineato Mvula Sungani –, tanto è vero che nello spettacolo ho voluto le due canzoni che lui ha scritto per Mia Martini, ‘Donna’ e ‘Cu ‘mme’..." "Dobbiamo recuperare la nostra grande energia – dice Gragnaniello –, perché quello di Napoli in fondo è un popolo anarchico, libero. Vorrei far ricordare la sua grande libertà creativa e chi apparteniamo veramente".