Hanno scardinato la porta di un locale e, una volta dentro, hanno rubato quanti più alcolici possibile.
I dipendenti del bar, però, si sono accorti di quanto stava avvenendo e non solo hanno dato l’allarme, ma hanno anche rincorso senza mai perderli di vista i responsabili.
A finire in manette non è stata una banda di scaltri professionisti del crimine ma tre giovanissimi di 15 e 16 anni già noti per episodi analoghi.
I tre minorenni, domenica notte, hanno preso di mira il locale Elio Park di viale delle Rimembranze insieme ad altrettanti complici che, però, sono riusciti a dileguarsi.
A bloccarli intorno alle 2 del mattino sono stati gli agenti della Squadra Volante, prontamente intervenuti sul posto dopo che i dipendenti del locale avevano segnalato la presenza di sei giovani travisati, che dopo aver scardinato la porta di ingresso del magazzino situato sul retro del locale, avevano asportato della merce.
La banda, vistasi scoperta si era data alla fuga con sei scatoloni di bevande ma, durante la corsa per cercare di sfuggire alla polizia, i tre indagati avevano lanciato per terra gli scatoloni, causando la distruzione dell’intero bottino: 72 bottiglie di birra e altre bevande analcoliche, per complessivi 312 euro.
Poco dopo i tre sono stati catturati in via Cavedoni all’angolo con via Barbieri, grazie anche alla prontezza di due dipendenti del locale, che li hanno raggiunti dopo averli inseguiti senza mai perderli di vista.
I poliziotti hanno poi constatato la rottura del sistema di blocco del sistema della porta d’ingresso del magazzino e l’ammanco di sei scatoloni di alcolici ed analcolici.
I tre minori risultano appunto già noti alle Forze dell’Ordine: alle spalle hanno altri reati simili ma anche contro la persona avvenuti nell’ultimo periodo nel centro cittadino.
Di concerto con la Procura per i Minorenni di Bologna, i tre sono stati associati presso il Centro di Prima Accoglienza per minori di Bologna.
Infatti martedì mattina il Gip, all’esito dell’udienza, ha convalidato l’arresto ed applicato al 15enne specifiche prescrizioni e agli altri due indagati la misura cautelare del collocamento in comunità.
Sono in corso al momento delle indagini per risalire all’identità degli altri tre componenti del gruppo.