REDAZIONE MODENA

Baby gang, un’altra aggressione "Mio figlio vittima di una rapina"

Il 16enne è stato minacciato con un coltello da due nordafricani e derubato del suo cellulare. La denuncia della mamma: "Si è trovato al buio di fronte ai malviventi: l’illuminazione qui non funziona".

Adolescenti sotto attacco. Per l’ennesima volta un ragazzo di 16 anni è stato aggredito, minacciato con un coltello e rapinato del cellulare da due ragazzi poco più grandi. È successo mercoledì sera sulla ciclabile che dal Conad le Torri porta in via Pavia. A denunciare l’accaduto sono i genitori dello studente, preoccupati per l’escalation di criminalità che si registra in città e, sempre più spesso, ai danni di minorenni. (Una 14enne solo l’altra sera è stata rapinata della sigaretta elettronica in piazza Pomposa). "Nostro figlio – scrive la mamma della vittima, che ha già sporto denuncia – nel giro di un mese ha subito due furti di biciclette e, due sere fa, una rapina con tanto di minaccia con coltello da parte di due nord africani di circa 20 anni i quali lo hanno costretto a consegnare il cellulare. La cosa preoccupante è che le bici erano parcheggiate (chiuse ovviamente) in pieno centro, in Corso Duomo poco dopo le 20, quindi sotto gli occhi di tutti, mentre la rapina è avvenuta poco dopo le 21, mentre nostro figlio percorreva a bordo della sua - ennesima - bicicletta la ciclabile che va dal Conad le Torri in direzione Via Pavia". La donna spiega come i lampioni, sulla ciclabile, non siano funzionanti. "Nostro figlio non ha potuto evitare il pericolo trovandosi al buio di fronte i malviventi. Anche nella via dove abitiamo non funziona l’illuminazione da qualche tempo, ed Hera ci ha comunicato che la causa è l’avvenuto furto dei cavi di rame" sottolinea la donna preoccupata. Da oltre un mese, infatti, si registrano furti dalle botole di piste ciclabili e parchi. Come aveva anticipato già Heraluce il fenomeno dei furti riguarda appunto parchi e ciclabili in particolare. I colpi, purtroppo, possono comportare interruzioni del servizio di illuminazione pubblica. I tecnici intervengono tempestivamente per porre in sicurezza le botole e si attivano per ripristinare il servizio nel più breve tempo possibile e sono allo studio soluzioni per prevenire il fenomeno. "Ovviamente abbiamo sporto le denunce – sottolinea ancora la mamma – ma la netta sensazione che abbiamo è che ci sia uno spirito ormai di rassegnazione. A breve arriveranno nuovi interventi legislativi, che si riveleranno del tutto inutili nella misura in cui ciascuno, dai comuni cittadini che davanti a reati si girano dall’altra parte, alle forze di Polizia che sono sommerse da questi episodi e sono le prime a sentirsi impotenti, ai Magistrati, in primis i Pubblici Ministeri, che ormai da tempo dimostrano disinteresse per questi reati, considerati minori".

v. r.