"Circa due settimane fa, un gruppo di ragazzini sui dodici anni si è avvicinato a me e hanno iniziato ad insultarmi pesantemente. Mi gridavano parole del tipo ‘razzista’, oppure ‘drogata’ solo perché stavo fumando una sigaretta". A raccontare l’accaduto è Silvia Frazzetto, una pendolare che si sposta spesso in treno da Vignola, coinvolta in un episodio davvero spiacevole. "Queste baby gang – aggiunge – cercano lo scontro, sono ragazzi maleducati che infastidiscono le altre persone senza un apparente motivo. Ho risposto a qualche provocazione poi ho smesso e ho deciso di ignorarli". A vandalizzare i treni e le ferrovie ci pensano ancora una volta le baby gang: gruppetti di ragazzini, spesso minorenni, che si divertono a correre da una carrozza all’altra, insultare il capotreno, infastidire e insultare i passeggeri. Spesso privi di biglietto, urlano e ascoltano la musica a tutto volume, pronti allo scontro con chiunque gli si avvicini. "Purtroppo, si tratta di un fenomeno molto sviluppato. Ci sono dei ragazzi, spinti anche dai social network, che si divertono a fare delle bravate. Magari mi avvicino, neanche per controllare il biglietto, ma solo per chiedere di togliere i piedi dal sedile davanti e vengo aggredito, messo all’angolo", rivela un capotreno che nota come ormai questo sia un problema diffuso in tutta Italia. "Anche pochi giorni fa è stato aggredito un mio collega – continua – e non è normale. È un fenomeno che va fermato o quantomeno arginato ma ho paura che con l’arrivo dell’estate possa solo peggiorare". La presenza "di queste baby gang non è certamente una novità. Gruppi del genere ci sono da anni e si muovono tra autobus, treni e altri mezzi pubblici" – racconta Silvia Montanari mentre aspetta su una panchina l’arrivo del treno. Dello stesso parere Gabriele Monzoni: "Sì, edo ragazzi che fanno rumore e si comportano in modo poco rispettoso con i passeggeri, e con chi svolge il suo lavoro".
Sofia Berselli