"Azienda nel mirino dei lupi dal 2006. Vengano gli animalisti ad aiutarmi"

Pavullo, l’appello provocatorio del titolare di Casa Capuzzola: "Datemi una mano a sistemare le recinzioni"

"Azienda nel mirino dei lupi dal 2006. Vengano gli animalisti ad aiutarmi"

Azienda Casa Capuzzola nel mirino dei lupi dal 2006 Appello del titolare Mazzini

"La mia azienda è nel mirino dei lupi, da 18 anni resisto e cerco di difendermi dagli animali selvatici, ma continuano a fare strage di pecore". Dino Mazzini, titolare dell’azienda agricola Casa Capuzzola, in via Verica a Pavullo, è esasperato dalle continue incursioni contro la sua proprietà; le ultime due si sono verificate tra settembre e ottobre. In un solo mese i lupi – accusa – hanno ucciso 24 pecore, una strage che ha quasi dimezzato il suo gregge. Una circostanza che si è verificata più volte anche negli anni precedenti. Tanta la rabbia e l’amarezza. "Il primo attacco che ho subito nella mia azienda risale al 2006. Nel giro di qualche anno non mi rimase nemmeno una pecora. Da allora ho sistemato le recinzioni, le ho alzate, ho messo la corrente e preso i mastini abruzzesi ma non è servito a nulla. Ora gli istrici hanno fatto dei buchi, varchi che hanno consentito le ultime incursioni". Mazzini allarga le braccia; la soluzione ci sarebbe ma è troppo costosa. "Cambiare tre chilometri di reti richiederebbe un contributo economico di diecimila euro, una spesa insostenibile". A questo punto ha deciso di sporgere pubblica denuncia, anche tramite sito e social, lanciando una provocazione agli animalisti. "Mi rivolgo ai volontari ambientalisti convinti della facile convivenza tra l’allevamento al pascolo e i lupi: venite per la pulizia e la manutenzione dei recinti elettrificati che altrimenti non sono efficaci". Il concetto in sostanza è questo: chi non si rende conto che la presenza dei lupi è pericolosa per gli allevamenti, contribuisca – dice – a evitare i danneggiamenti che provocano. "Non riesco più a difendermi. Gli animali con i loro attacchi rompono le reti di protezione pagate 50mila euro. E allora coloro che non hanno problemi e desiderano che i lupi vadano in giro liberamente mi vengano a dare una mano, io li accolgo volentieri. Le mie recinzioni funzionano sempre se vengono controllate, se non ci sono buchi. Sono state realizzate su suggerimento degli esperti: sono alte due metri e sono cariche di corrente a impulsi a 12mila volt. E’ necessario però fare manutenzione frequente e non riesco". Mazzini ricorda che sono 18 anni che "provo a tenere aperta la fattoria nonostante i lupi. Per tutto questo tempo sono stato lasciato solo, la Regione non è mai riuscita a fare nulla per aiutarmi tra problemi burocratici, norme rigide e carenza di soldi".

r.m.