"Come fai a stare alla guida di un autobus tutto il giorno per 1300 euro al mese? A volte devi restare fuori, per rispettare turni disposti su diverse fasce orarie nel corso della giornata, anche 13 ore e con gli stipendi così bassi è impossibile trovare casa a Modena. Per questo dopo un mese tutti i nuovi autisti si licenziano. Se il contratto integrativo non viene rivisto gli autisti continueranno a fuggire".
Quello di Luigi Sorrentino, sindacato Orsa Trasporti, è un amaro sfogo e arriva il giorno dopo l’annuncio del pesante taglio delle corse dei bus annunciato dall’azienda per la preoccupante carenza di autisti.
"Il taglio è previsto principalmente sulla fascia pomeridiana, mentre in mattinata i tagli saranno più soft: una corsa ogni 15 minuti e non ogni 12; quindi le corse per gli studenti sono garantite. Durante il pomeriggio invece i tagli sono più pesanti: si passa da venti minuti a trenta poiché ci saranno ben 29 corse in meno. Quindi – spiega l’autista– rispetto alla programmazione dell’inverno scorso, si risparmieranno 29 autisti perchè il problema è sempre questo: gli autisti ci sarebbero ma per averli occorre pagarli. Anche chi accetta il posto, dopo nemmeno un mese si licenzia – commenta ancora Sorrentino – Lo stipendio è basso e i turni sono sacrificati, che ti tengono in ballo 13 ore – Ad esempio gli autisti fanno dalle 6 alle 9, poi dalle 12 alle 15 e ancora dalle 18 alle 20. Come puoi tenere una persona in ballo tutte queste ore; contando che ti pagano le ore che hai fatto ma resti 13 ore in mezzo alla strada? Un nuovo autista non arriva a 1300 euro al mese e se arriva dal Sud Italia, si trova ad affrontare i costi degli appartamenti a Modena e dell’inflazione. I nostri ticket per i pasti – spiega ancora – sono da 5.29 che non ti garantiscono neppure un panino e, con quella cifra in mano, non si riesce più a pranzare in mensa. Abbiamo chiesto un adeguamento; ma niente. Quindi, in buona sostanza, gli autisti da Modena scappano e tornano al Sud". Sorrentino spiega come il problema principale riguardi il contratto integrativo aziendale, risultato peggiorativo. "E’ vero che la carenza è a livello nazionale ma tante aziende hanno fatto contratti integrativi migliori: guadagnano meglio gli autisti a Napoli rispetto a Modena, dove i prezzi sono ancora più alti. Qua si parla di permettere alle persone di avere una vita, di potersi pagare l’affitto e di poter stare con la propria famiglia. La carenza di organico non si ripercuote solo sulla cittadinanza ma anche sugli autisti che rimangono, a cui non viene più concesso neppure un congedo se richiesto. Inoltre – conclude – i turni ci vengono comunicati all’ultimo; quindi è impossibile organizzarsi con la propria famiglia ad esempio per gestire i bambini. E’ tutto assurdo. A settembre riprenderemo le nostre battaglie e scioperi".