Quanti sanno che una seduta di risonanza magnetica consuma in termini energetici come 30 appartamenti? È un esempio per comprendere quanto sia importante anche in ambito sanitario attivare iniziative di salvaguardia dell’ambiente. Va proprio in questa direzione il Primo bilancio di sostenibilità dell’Ausl di Modena, un documento di 32 pagine "che non sono solo un resoconto, ma anche una programmazione di attività nel solco dei principi della transizione ecologica e digitale attraverso le fonti rinnovabili, i consumi consapevoli, l’edilizia sostenibile, l’ottimizzazione degli spostamenti e degli spazi", ha sottolineato la direttrice generale dell’Ausl Anna Maria Petrini.
Alcuni esempi? Potenziamento della telemedicina per limitare gli spostamenti in auto dei pazienti, impianti di cogenerazione e trigenerazione per il risparmio energetico nelle strutture sanitarie, incentivazione della mobilità dolce per i dipendenti, differenziazione dei rifiuti speciali sempre più accurata.
Attività che se si considera che vanno a incidere sui 100 edifici di proprietà Ausl estesi su 270mila metri quadri, con circa 6mila dipendenti, 1.800 fornitori rispetto a una popolazione di riferimento territoriale che supera le 700mila persone, si comprende quanto possano essere significative per il benessere sociale e ambientale di tutta la provincia.
Sul piano energetico per esempio dal 2020 al 2023 è stato possibile risparmiare grazie a queste iniziative 984 mila chilowatt l’anno, il 5 per cento in meno: per capire l’entità della riduzione è come se 364 famiglie medie non consumassero elettricità per un anno intero.
Alla presentazione del primo Bilancio di sostenibilità erano presenti anche il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia nonché sindaco di Modena Massimo Mezzetti, il direttivo amministrativo dell’Ausl Stefano Carlini, il direttore del Dipartimento di sanità pubblica Davide Ferrari, il referente aziendale Sostenibilità Ausl Giacomo Pagoto, il direttore del Servizio epidemiologia e comunicazione del rischio Ausl Giuliano Carrozzi. "L’azienda – ha specificato Mezzetti – non era obbligata a farlo il bilancio di sostenibilità, è una sensibilità che non so quante aziende in Italia hanno. Un esempio da seguire, un modello che è una risposta da dare ai cambiamenti climatici i cui effetti sulla salute delle persone sono evidenti: per vincere questa sfida globale non bisogna affidarsi ai singoli episodi, ma seguire un approccio organico, orizzontale unitario. E il bilancio di sostenibilità di Ausl si muove proprio in questo senso".
Carlini ha posto l’accento sulle iniziative intraprese e in programma: "Tra le iniziative ci sono la mappatura degli spazi per ottimizzare i tempi di occupazione e di utilizzo, il rinnovo del parco mezzi con 100 veicoli di recente sostituiti con auto più efficienti, promozione della mobilità sostenibile tra i dipendenti attraverso un budget di 20mila euro che incentiva il bike to work e il car pooling". E ancora, "lo sviluppo della telemedicina e della telerefertazione, la condivisione delle tecnologie sanitarie, l’installazione di impianti di trigenerazione all’Ospedale di Mirandola e la Casa della Comunità di Castelfranco dopo quello di cogenerazione a Pavullo".
Nel documento si pone l’attenzione tra l’altro su alcune progettualità significative, alcune già realizzate, altre in fase sperimentale. In primo luogo, gli incontri con le comunità locali e One Health: "Attenzione al tema della prevenzione e promozione della salute, il movimento a piedi e in bicicletta o una alimentazione sana e sostenibile. L’Azienda ha attivato diversi progetti rivolti alle scuole del territorio provinciale sui temi della promozione della salute e del benessere personale, sociale e della comunità".
In seconda battuta, l’ascolto attivo e co-progettazione con la comunità con l’intenzione di sperimentare "un Laboratorio partecipato sulla sostenibilità della salute in una logica di dialogo con i cittadini e le associazioni coinvolte su queste tematiche insieme a comunità, scuole". Terzo, l’adesione al Global Green and Healthy Hospital Network, la comunità internazionale di ospedali: strutture sanitarie, sistemi sanitari e organizzazioni sanitarie che lavorano "per raggiungere risultati misurabili migliorando la sostenibilità nelle loro strutture e promuovendo al contempo la salute ambientale nelle loro comunità".