Assistenza agli anziani . Cra Gorrieri, altre proteste: "La struttura è inadeguata"

Alcune operatrici hanno deciso di dimettersi: "Siamo frustrate e deluse". Anche il cibo "continua ad essere scadente". I familiari: "Il personale scappa".

Assistenza agli anziani . Cra Gorrieri, altre proteste: "La struttura è inadeguata"

Alcune operatrici hanno deciso di dimettersi: "Siamo frustrate e deluse". Anche il cibo "continua ad essere scadente". I familiari: "Il personale scappa".

Dignità per gli anziani e un luogo in cui sentirsi a casa, eliminando barriere architettoniche e consentendo loro di conservare i propri ricordi. E’ quanto chiedono a gran voce alcuni familiari e operatori della nuova Cra Gorrieri di via Padovani dopo il trasloco degli ospiti dalla Cra Ramazzini. A luglio venivano denunciati disagi strutturali, come l’allagamento del piano terra che, anche a detta delle ex responsabili, che nel frattempo hanno presentato le dimissioni non sono stati risolti. "Quello che noi ora stiamo dando ai nostri vecchi, è quello che vorremmo ricevere se fossimo al loro posto? - commenta una ex dipendente – Essere costretta a farmi accompagnare perché non posso prendere l’ascensore da sola e non sono più in grado di fare le scale, perchè costruire Cra su più piani costa meno. Accontentarmi di mangiare un pasto industriale, scotto e insapore quando fino al giorno prima potevo mangiare i miei piatti preferiti. Non poter stare all’aria aperta perché intorno alla Cra non ci sono né panchine né zone d’ombra o non potermi fare il bidet, perché il bidet non c’è" sottolinea.

"Sono giunta alla difficile decisione di dimettermi, dopo un lungo periodo in cui rabbia e frustrazione montavano in me, fino a sfociare in somatizzazione – afferma una collega. Il cibo, quando va bene, è mediocre – racconta - gli spazi interni ed esterni sono inadeguati per persone con ridotte autonomie. Ad oggi gli impianti sono mal funzionanti". Le ex dipendenti mostrano quindi immagini con tombini rialzati, porte rotte. Sofferta la testimonianza del figlio di uno degli ospiti, per lungo tempo caregiver: "Dopo 4 anni di assistenza domiciliare discontinua, fatta di attese e di telefonate non risposte, ho deciso con grande sofferenza di rivolgermi a una struttura per anziani, mia mamma si stava aggravando e io non riuscivo più a prendermi cura di lei come si deve. Ho avuto fortuna di trovare posto in una Cra a Modena a 120 euro al giorno (3800 euro al mese) per scoprire dopo solo due giorni, che molti operatori si dimettono lasciando il posto di lavoro. Scopro poi che l’edificio di nuova costruzione ha problematiche strutturali e gli operatori fanno il possibile per sopperire al bisogno degli ospiti ma spesso senza successo. "Nonostante la struttura sia nuova di zecca, ha delle problematiche già fatte presenti da noi familiari alla direzione ma ancora non ascoltate – aggiungono altri familiari – Si è raggiunta la quota di 90 residenti ma il personale diminuisce. Il cibo è scadente, a volte immangiabile. La lavanderia non ha una fognatura adeguata e si rompe più volte a settimana. Cosa speriamo? Che le nostre parole questa volta vengano ascoltate e che si apportino miglioramenti alla struttura".

"La mancanza di arredi, le stanze così piccole da dover imporre agli anziani di dover buttare la maggior parte dei loro ricordi, quelli di una vita, quelli che servono proprio per sopperire a quello che la testa non riesce più a tenere a mente è uno dei tanti problemi - spiega un’operatrice. Gli anziani devono essere messi al centro".