Modena, 24 ottobre 2024 – Il telefono squilla più del solito. E i residenti, cornetta alla mano, contattano con sempre più frequenza le compagnie assicurative. Anche questo è un effetto “collaterale” dell’alluvione, “un fenomeno che come abbiamo visto ha preso di mira la nostra regione negli ultimi tempi, e che purtroppo non è il solo – conferma Simone Barbieri, responsabile ufficio tecnico Assicoop Modena e Ferrara –. Gli eventi catastrofali ci preoccupano, e i cittadini vogliono giustamente correre ai ripari. Assicurare la propria casa non significa infatti soltanto proteggere il proprio immobile ma tutelare così anche la propria serenità familiare, i sacrifici compiuti nel corso degli anni e quello che si è costruito all’interno delle proprie mura”.
Barbieri, le richieste sono aumentate negli ultimi giorni?
“Sì, come era prevedibile. Dopo un evento disastroso, come quello dell’alluvione, i residenti sono maggiormente incentivati a chiedere informazioni e a valutare l’opzione di assicurare il proprio immobile o la propria auto, forse anche perché scossi emotivamente. È successa la stessa cosa nella nostra provincia dopo il terremoto del 2012, ma anche dopo l’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio dell’anno scorso, dove anche in quel caso l’emergenza maltempo spinse molti cittadini a chiedere lumi su come tutelare i propri beni. Ma non solo: l’ipotesi di un’assicurazione obbligatoria per le imprese, tra pro e contro, sta comunque accendendo ulteriormente i riflettori sul tema, dove è sempre più necessario un ragionamento puntuale”.
Quanto può costare a un cittadino, oggi, assicurare la propria casa?
“I prezzi sono aumentati notevolmente rispetto a sei o sette anni fa, ma non c’è una risposta univoca a questa domanda. Questo perché ogni compagnia fa le proprie valutazioni: ovviamente la frequenza di un evento catastrofale in un determinato territorio incide anche sul costo finale. Noi valutiamo innanzitutto la geolocalizzazione del bene immobile (se, ad esempio, le case sono più o meno vicine a un lago o a un fiume) ma anche le caratteristiche dell’immobile stesso, come se è antisismico o meno”.
E per quanto riguarda le imprese?
“A livello nazionale, su oltre quattro milioni e mezzo di micro imprese, soltanto il 5% risulta assicurato per eventi catastrofali, e questa è una tendenza che si riscontra anche nella nostra provincia. Ma non bisogna dimenticare che calamità come le alluvioni, oltre al danno diretto, comportano anche un danno indiretto, cioè il fermo attività. Motivo per cui bisognerebbe tutelarsi il più possibile”.
Anche la grandine ha colpito più volte la nostra provincia, provocando danni ingenti.
“Sì, ma in questo caso non sono ’eventi catastrofali’ bensì atmosferici, dunque un’altra tipologia. Ma su cui l’attenzione non deve comunque mai mancare: chi non ricorda la grandinata del 2019 e le sue ripercussioni su immobili e auto? Ma non solo...”
Cos’altro?
“Ricordiamoci che la nostra provincia è fra quelle che in Italia registra il maggior numero di furti in casa, quasi 13mila all’anno. Per questo bisognerebbe vedere l’assicurazione come uno scudo per proteggersi dai rischi, che nel nostro territorio possono essere ben più di uno. Ogni cittadino dovrebbe quindi fare una valutazione, per capire cosa e quanto vuole proteggere, tenendo conto di qualsiasi imprevisto: dentro una casa non ci sono solo mobili, ma anche grandi valori affettivi. Che in un lampo, come abbiamo visto, possono andare perduti...”.