Assemblea di Legacoop Estense: "Resistiamo, ma il futuro preoccupa"

Il presidente Paolo Barbieri: "Il sistema tiene e aumentano fatturato e occupazione. Ma i costi pesano"

Assemblea di Legacoop Estense: "Resistiamo, ma il futuro preoccupa"

Assemblea di Legacoop Estense: "Resistiamo, ma il futuro preoccupa"

Circa 150 cooperatori si sono riuniti ieri a Ferrara per l’Assemblea annuale di Legacoop Estense, tappa territoriale che si inserisce nel percorso verso la Conferenza Programmatica di Legacoop nazionale, prevista a Roma il prossimo aprile. Un momento interno di confronto e condivisione tra le cooperative associate di Modena e Ferrara, dal titolo ’Immagina. Costruiamo il futuro della cooperazione’, per delineare le direttrici di sviluppo dell’associazione.

"Un utile momento di confronto per fare il punto sul valore aggiunto che la cooperazione estense può portare all’interno di un contesto socio-economico complesso e incerto come quello attuale – ha affermato il presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri – Guerre, inflazione e difficoltà di accesso al credito sono all’origine di prospettive estremamente prudenti. Le previsioni di crescita sono in stallo, ma va riconosciuto che le cooperative ancora una volta dimostrano capacità di tenuta e resilienza".

Tra le cooperative emiliano-romagnole, il 2023 si è chiuso con un aumento del valore della produzione per il 41%, con un aumento dell’occupazione per il 30% e con un utile di esercizio per l’88%. Ci si affaccia al 2024, però, con crescente preoccupazione e prospettive stazionarie. Le principali problematiche riscontrate dalle cooperative associate sono ormai note e trasversali a tutti i settori: scarsità di manodopera, aumento dei tassi di interesse, aumento del costo delle materie prime, aumento dei costi energetici.

"Rispetto al più generale aumento dei costi – prosegue Barbieri – abbiamo a più riprese evidenziato la necessità di revisione dei prezzi negli appalti (soprattutto pubblici) per poter garantire la sostenibilità economica dei servizi offerti. Fino ad ora le cooperative hanno fatto fronte al problema con risorse proprie, contraendo le marginalità e grazie alla solidità patrimoniale, ma serve un cambio di passo. Stiamo inoltre riconoscendo giusti e necessari aumenti salariali ed è quindi necessario un adeguamento delle tariffe da parte dei committenti, a copertura del costo dei servizi e per garantire qualità, sostenibilità e capacità di investimento".

Uno scenario certamente sfidante, ma che non deve far dimenticare i successi e punti di forza della cooperazione. Barbieri ricorda che "oggi, nel perimetro delle nostre associate, contiamo numerose realtà leader del proprio settore, capaci di fare sistema, di lavorare in filiera, di costruire progettualità ad alto valore aggiunto non solo in favore dei soci, ma anche per dare risposte ai territori e alle comunità di riferimento. Risultati raggiunti anche grazie a un ecosistema cooperativo, capace di fornire risorse e strumenti finanziari, formativi, di supporto all’innovazione".

Arriva poi il momento del bilancio di questo primo anno da presidente, che ha visto l’associazione impegnata a lavorare su quattro fronti principali: il consolidamento del rapporto con il mondo della formazione; il potenziamento della relazione con la base sociale; la sostenibilità, intesa a tutto tondo; l’intelligenza artificiale. "Proprio sul bilancio di sostenibilità e sull’intelligenza artificiale – precisa Barbieri – abbiamo di recente organizzato due momenti di approfondimento. Ritengo che su questi temi si giochi molto del futuro delle cooperative, della loro capacità di essere attrattive, intergenerazionali, capaci di innovare".