Modena, 10 gennaio 2024 – Viaggi cancellati all’ultimo momento, cenoni e brindisi rimandati all’anno prossimo: nella Provincia di Modena, come nel resto della penisola, l’influenza stagionale ha rovinato le vacanze natalizie a migliaia di persone. Febbre alta, tosse persistente, mal di testa e, talvolta, insufficienza respiratoria hanno sorpreso tanti cittadini che, allarmati, hanno preso d’assalto i Pronto Soccorso del Policlinico di Modena e dell’Ospedale Civile di Baggiovara.
"Ogni anno – commenta Ottavio Nicastro, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – ci prepariamo adeguatamente per fronteggiare l’influenza stagionale. In questo momento, siamo ancora in attesa del picco, previsto per i prossimi giorni, tuttavia ci troviamo di fronte a una manifestazione straordinaria, sia per quanto riguarda il numero di accessi ai Pronto Soccorso, sia per l’aumento dei codici di gravità, del numero di trasporti in ambulanza e dell’età dei ricoverati, più giovani del solito. L’impatto sulla popolazione è stato molto forte: di conseguenza, abbiamo cercato di mettere a disposizione tutte le risorse per poter offrire una risposta immediata alla popolazione".
Chi ha dovuto fare i conti con la situazione più gravosa, sono stati senza dubbio medici e operatori dei Pronto Soccorso, dove si sono registrate anche alcune aggressioni ai danni del personale e delle strutture. "Nelle ultime due settimane – spiega Geminiano Bandiera, direttore del Dipartimento interaziendale di Emergenza Urgenza di Ausl e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – il numero degli accessi ai Pronto Soccorso è cresciuto abbondantemente, fino a raggiungere un picco di 170 in un solo giorno, rispetto a una media annuale che si attesta sui 122 per il Policlinico e 124 per l’Ospedale di Baggiovara.
Ancora, questa ondata è stata caratterizzata da un aumento dei codici rossi, che corrisponde a un numero considerevole di pazienti condotti in ambulanza: si tratta di una situazione che ha messo a dura prova tutto il personale sanitario, creando qualche disagio".
"Per quanto riguarda le aggressioni – prosegue Bandiera – a fronte di grande educazione e comprensione da parte dei pazienti, si sono verificati un paio di episodi spiacevoli di cui si sono resi colpevoli parenti, conoscenti o accompagnatori: tristemente, viviamo in un momento di grande sfiducia verso il sistema sanitario". Dalla prima assistenza in Pronto Soccorso, i pazienti che manifestano le condizioni più critiche vengono ricoverati nei reparti di Medicina Interna, che si sono predisposti per affrontare il picco influenzale.
"Nel nostro dipartimento – spiega Antonello Pietrangelo, Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato di Medicina Interna, Generale, e Post Acuzie dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – raccogliamo la maggior parte dei ricoveri non chirurgici provenienti dai Pronto Soccorso: abbiamo notato che quest’anno sono stati accolti tanti pazienti più giovani della media".
"Si sapeva già da mesi che l’influenza sarebbe stata particolarmente dura – chiarisce Lucio Brugioni, direttore del Dipartimento Medicina Interna e Area Critica del Policlinico di Modena – perché, come è risaputo, colpisce prima nell’emisfero australe, poi in quello boreale. Se la vaccinazione antinfluenzale avesse trovato maggiore risposta tra la popolazione, probabilmente avremmo visto meno casi gravi". Infine, alcuni consigli per chi dovrà fare i conti con il virus. "Si consiglia di contattare un medico – conclude Brugioni – quando la saturazione scende sotto il 92% e la febbre alta è persistente e non sensibile ai farmaci che si utilizzano".