REDAZIONE MODENA

Appartamenti all’ex istituto delle Orsoline

Una società immobiliare ha di recente acquistato dalle religiose lo stabile di via Ganaceto: sorgeranno abitazioni di lusso

Un altro pezzo prestigioso del centro storico passa di mano e presto diverrà un "condominio" con molte abitazioni di prestigio. Siamo in via Ganaceto e in mezzo a tanti edifici dalla storia importante c’è anche la sede dell’Istituto delle suore Orsoline del Sacro cuore, al civico 97, con lunga facciata e spazi molto ampi anche sull’adiacente via della Cerca. Questo palazzo è ora in mano a una immobiliare che appunto lo restaurerà - gli interni decisamente dovranno essere "rivisti", impianti compresi - e lo trasformerà in appartamenti. Case, si immagina costose, dove fino a non troppi anni fa c’era il ginnasio San Carlo - frequentato da tanti modenesi - e attualmente anche camere a disposizione per donne.

Ma le suore Orsoline, purtroppo, oggi a Modena sono un nucleo molto ristretto e mantenere un così ampio edificio - con un bellissimo giardino ampio fino alla retrostante via Fontanelli - deve essere risultato impossibile. Ecco dunque l’arrivo di una immobiliare che, in cambio di svariati milioni di euro, ha pensato alla nuova destinazione d’uso. Giusto, sbagliato? I pareri, c’è da scommetterci, saranno discordanti, quel che è certo è che se così tanti edifici storici di Modena vengono venduti forse qualche domanda sul futuro della città occorrerà pure porsela. Anche perché lì vicino c’è l’altrettanto storico ex monastero delle Domenicane, chiuso da anni e in vendita per una decina di milioni di euro. Senza dimenticare che in città sta facendo shopping da tempo un noto imprenditore carpigiano della maglieria, Vannis Marchi, oggi proprietario delle ex caserme Fanti e Garibaldi nonché di palazzo Tacoli davanti all’Accademia militare. E anche qui ci saranno alloggi di lusso per quella che si chiama in gerco "gentrificazione". Lo storico dell’arte Leonardo Piccinini si pone alcune domande sul futuro dei tanti prestigiosi edifici del centro: "Devo premettere che io non sono necessariamente contrario agli appartamenti: le ex caserme, a esempio, erano beni pubblici in degrado mentre questi delle Orsoline e delle Domenicane che lei mi dice sono edifici privati. In entrambi, però, c’erano e ci sono delle scuole ed entrambi questi grandi edifici sono in una zona, l’area di via Ganaceto, che oggi decisamente avrebbe bisogno di vivacità essendo un po’ sonnacchiosa con vicino anche l’ex Manifattura ancora vuota. io dunque non ho un parere a priori, invito però a porsi pubblicamente la domanda di che Modena vogliamo: trasformiamo il centro in un dormitorio o agiamo perché si mantenga vivo pensando anche agli studenti della città universitaria e a quel che diverrà la zona una volta pronto l’ex Sant’Agostino? Invito a pensare, a discuterne e ad attuare strategie per una città moderna del futuro. E nella riflessione rientrino appunto anche le ex Orsoline, luogo storico anche se modificato nella lunga facciata di via Ganaceto circa un secolo fa". Le Orsoline divengono proprietarie a metà degli anni ’30 del novecento quando l’architetto Alfredo Luppi sopraelevò l’edificio già ampliato una decina di anni prima. Storicamente, dal ‘600, l’edificio era dei Moreni-Giacobazzi e ancora oggi all’interno, all’ultimo piano, conserva la neogotica cappella della Beata Vergine immacolata, praticamente mai vista.

Stefano Luppi