L’operatrice socio-sanitaria della Casa residenza anziani ‘Il Carpine’, sospesa dopo un diverbio con una residente, si è presa i cinque giorni di tempo previsti dalla legge per fornire la sua versione dei fatti. Ieri pomeriggio, infatti, si è svolto l’incontro tra la cooperativa sociale Domus Assistenza di Modena, che gestisce la struttura per conto dell’Unione Terre d’Argine e dell’Asp Terre d’Argine, e l’operatrice coinvolta nell’episodio avvenuto nella notte di mercoledì scorso, finito con l’anziana residente, affidata alle cure dell’operatrice stessa, portata in Pronto soccorso. Dalla lavoratrice però non è uscita alcuna parola. "Nel rispetto delle procedure stabilite dallo statuto dei lavoratori - dichiara la Domus Assistenza – abbiamo consegnato all’operatrice socio-sanitaria la contestazione formale per l’accaduto. La donna, che non ha fornito la sua versione dei fatti, si è riservata di rispondere nei tempi previsti dalle norme. Nel frattempo, è stata confermata la sua sospensione dal lavoro (e non il licenziamento)". In riferimento a quanto accaduto quella notte, l’anziana residente, T.M., quasi centenaria, ha raccontato di essere stata maltrattata e picchiata dall’operatrice socio-sanitaria impegnata nelle operazioni di igiene personale della donna, che lavora a ‘Il Carpine’ da aprile scorso. L’anziana è rimasta fino al pomeriggio del giorno dopo in Pronto soccorso dove sono stati accertati vari lividi in più parti del corpo. In quel momento, nella stanza, erano presenti solo l’operatrice e la residente, non ci sarebbero testimoni oculari: gli altri operatori sono stati infatti richiamati dalle urla della donna e si sono precipitati nella camera per vedere cosa stesse succedendo, per poi allertare subito il 118, la dirigenza e le forze dell’ordine. Se l’operatrice ha scelto, per ora, la via del silenzio, la figlia dell’anziana ha invece raccontato a Tempo News una versione più pesante dei fatti, tracciando un quadro di aggressione e violenza ai danni della madre 98enne. ‘Politrauma contusivo’ è quanto si leggerebbe nel referto del Pronto soccorso, fornito dalla figlia stessa che parla di abrasioni sul volto, le labbra rotte, un dito steccato e mani nere di lividi. La Domus, da parte sua, ribadisce di essere a disposizione delle autorità competenti "per capire cosa è realmente successo. I carabinieri hanno già interrogato gli altri operatori presenti mercoledì notte, i quali hanno confermato di aver udito un diverbio tra le due donne. Stiamo ricostruendo la situazione al fine di definire le responsabilità personali e applicare le dovute sanzioni disciplinari. Prioritaria è per noi la tutela dei nostri ospiti e delle persone fragili".
Maria Silvia Cabri