Modena, 10 gennaio 2025 – L’ospedale di Modena si conferma eccellenza della sanità a livello nazionale e non solo. Pochi giorni fa, nella sala ibrida dell'ospedale Civile di Baggiovara, è stato portato a termine il primo trattamento completamente endovascolare di aneurisma dell'arco aortico con un'innovativa endoprotesi mai usata in Italia. L'intervento, durato circa tre ore, si è svolto senza criticità e al temine della procedura il paziente, dopo un monitoraggio di qualche ora, è rientrato in reparto senza complicanze. Lo rende noto l'Azienda ospedaliero-universitaria modenese.
La protesi utilizzata è stata prodotta su misura del paziente a Shanghai: è il quindicesimo impianto della stessa nel mondo e il primo nella comunità europea. "Ancora una volta la chirurgia vascolare dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Modena si è dimostrata leader nel trattamento mini-invasivo della patologia aortica in tutti i sui distretti - ha commentato il direttore generale Claudio Vagnini - e pioniere nell'utilizzo delle più innovative tecnologie".
L’intervento è stato portato a termine grazie alla collaborazione tra l’equipe di Chirurgia Vascolare diretta da Roberto Silingardi (composta da Stefano Gennai, Giuseppe Saitta, Giulia Trevisi Borsari, Francesco Andreoli e Luigi Alberto Maria Bartolotti) insieme all’equipe al dottor Paolo Magnavacchi della Cardiologia Interventistica diretta da Stefano Tondi e alla dottoressa Lina Pietropaoli del servizio di Anestesia e Rianimazione diretta da Lesley De Pietri, in concerto con il personale infermieristico ed i tecnici di radiologia del blocco operatorio.
Grosso aneurisma in paziente ottantenne
"La procedura - interviene il professor Stefano Gennai, chirurgo vascolare - è stata effettuata per trattare un grosso aneurisma dell’arco aortico in un paziente ottantenne, non candidabile a chirurgia open. La chirurgia dell’arco risulta, infatti, gravata da importanti tassi di mortalità anche in pazienti giovani e sarebbe proibitiva in casi come questo. Per tale motivo ci siamo avvalsi delle più recenti tecnologie per portare a temine un delicato intervento mininvasivo, che ci ha permesso di correggere completamente l’aneurisma del paziente con solo tre piccole incisioni di circa 10cm".
“Nuovo device estremamente performante”
“Questo nuovo device, peraltro unico applicabile all’anatomia del paziente - spiega il dottor Giuseppe Saitta - si è dimostrato estremamente performante e ci ha permesso di portare a termine un intervento ad altissima complessità tecnica senza particolari complicanze. La collaborazione del collega cardiologo e della collega anestesista sono inoltre stati fondamentali per garantire la massima precisione possibile nel posizionare la protesi: per alcuni secondi il battito è stato artificialmente accelerato simulando un arresto cardiaco e la pressione abbassata, al fine di ridurre al minimo il rischio di errori durante la delicata fase di rilascio”.
Pace-maker temporaneo per l’intervento
“Il battito cardiaco è stato accelerato tramite il posizionamento di un pace-maker temporaneo – sono le parole del cardiologo interventista Paolo Magnavacchi dell’U.O di Cardiologia - rendendo cosi il cuore immobile con il fine ultimo di un corretto e preciso posizionamento dell’endoprotesi. Il pace-maker è stato rimosso al termine della procedura senza complicanze".
Un lavoro d’equipe
“Le competenze acquisite nel corso degli anni dal personale infermieristico operante in sala ibrida – conclude Umberto Filippi, coordinatore del Blocco Operatorio di Baggiovara - hanno consentito un lineare andamento di tutte le fasi dell’intervento e hanno dato una garanzia di affidabilità e professionalità a tutta l’equipe. L’avvento delle innovative tecniche chirurgiche ha favorito una iper specializzazione degli infermieri che grazie a percorsi formativi e ad aggiornamenti sul campo risultano essere sempre più determinanti per la buona riuscita delle attività di sala operatoria”.
Aneurisma dell’arco aortico: cos’è
L’aneurisma dell'arco aortico è una condizione medica seria in cui una porzione specifica dell'aorta, l'arco aortico, si dilata in modo anomalo e si indebolisce. L'aorta è la più grande arteria del corpo e ha il compito di pompare il sangue ossigenato dal cuore al resto del corpo. Quando una parte di questa arteria si dilata, si forma una sorta di rigonfiamento che può rompersi, causando un'emorragia interna spesso fatale. L'arco aortico è la parte dell'aorta che si curva verso l'alto dopo aver lasciato il ventricolo sinistro del cuore. Da questa curva originano le arterie carotidi, che portano il sangue al cervello, e le arterie succlavie, che irrorano gli arti superiori.
Cause dell'aneurisma dell'arco aortico
Le cause precise dell'aneurisma dell'arco aortico non sono sempre chiare, ma alcuni fattori di rischio sono stati identificati:
Aterosclerosi: l'accumulo di placche nelle arterie indebolisce la parete aortica.
Ipertensione: la pressione sanguigna elevata può danneggiare le pareti arteriose.
Infezioni: alcune infezioni, come la sifilide, possono indebolire l'aorta.
Malattie del tessuto connettivo: condizioni come la sindrome di Marfan possono predisporre allo sviluppo di aneurismi.
Fumo: il fumo danneggia le pareti arteriose e aumenta il rischio di sviluppare aneurismi.