STEFANO CHIOSSI
Cronaca

Incidente Castelvetro, morto il giornalista sportivo Adriano Dondi

Frontale in scooter con un’auto. Il reggiano di 59 anni da 40 seguiva il motocross

Adriano Dondi

Adriano Dondi

Castelvetro (Modena), 2 giugno 2019 - «Papà ha sempre avuto la passione per il motocross. Da quando sono nata, l’ho visto così: un eterno giovane, con la macchina fotografica pronta ogni week-end. Vedete: una si preoccupa dei viaggi intercontinentali per tanti anni. E alla fine è stata una banale trasferta nel modenese a portarcelo via».

Adriano Dondi non c’è più. E sono gli occhi della figlia Valentina, ancor prima delle parole, a raccontare un dolore intenso, improvviso.

Il 59enne giornalista reggiano è morto venerdì sera, nella frazione di Cà di Sola a Castelvetro: fatale uno scontro frontale con la Fiat Palio di un 21enne di Maranello. Dondi viaggiava sul suo scooter Honda, comprato da poco, lungo la statale che collega Castelvetro a Vignola; non è ancora chiaro chi sia stato a invadere la corsia opposta, ma se fortunatamente il giovane è rimasto illeso, l’impatto non ha lasciato scampo a Dondi: è morto sul colpo, portando con sè quarant’anni di carriera trascorsi nei paddock di tutto il mondo.

«L’ho conosciuto quando aveva 18 anni – prosegue la moglie Lorena Orlandini, titolare del negozio di abbigliamento Nives vicino al Conad le Querce – e pensava solo alle moto. I primi anni l’ho seguito quasi ogni week-end nelle sue collaborazioni giornalistiche con tante riviste importanti. Quando è nata Valentina ho preferito prendermela con più calma e curare il mio lavoro. Ma la sua passione è sempre rimasta intatta».

Della passione infatti Dondi non ne voleva proprio sapere. Ricopriva il ruolo di inviato nel campionato mondiale di motocross MxGp, nel seguire le imprese del campionissimo italiano Antonio Cairoli. «Ma ci sono anche cinque partecipazioni alla Parigi-Dakar» ricordano con un pizzico d’orgoglio madre e figlia. «Ogni tanto parlavamo di pensione – prosegue Valentina –, eppure ha sempre rifiutato l’ipotesi: era troppo innamorato di questo sport; e soprattutto si divertiva ancora come un bambino».

Per Dondi, l’ultimo appuntamento è stato il campionato italiano a Savignano sul Panaro.

Una giornata del paddock, e una cena con gli amici, come era solito fare. Poi, la tragedia: «L’avevo sentito nel pomeriggio – ricorda Lorena con un filo di voce –. Speravo potesse usare la macchina visto il rientro a tarda ora, ma la sua risposta era stata chiara: ‘Sono sempre in trasferta: ogni tanto voglio godermi anche lo scooter!’ e sapevo che non ci sarebbe stato modo di negoziare».

Dopo la cena, Adriano è ripartito per rientrare a casa. Ma Valentina, in piena notte, ha visto solo una pattuglia dei carabinieri: «Sono arrivati alle 2 di notte. Pensavo ci fosse un ladro, o qualcosa di simile». Poi la terribile verità. «Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi. Papà teneva tantissimo alle moto e al suo lavoro».