STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Andrea Bortolamasi : "Ricordare Pavarotti nel Festival Belcanto è la strada giusta"

L’assessore dopo le polemiche per l’evento mancato il 6 settembre: "Abbiamo voluto superare una frammentazione degli appuntamenti". Katia Ricciarelli attacca il Comune: "E’ una scelta scorretta".

Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura della giunta Mezzetti

Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura della giunta Mezzetti

Domani sera, anniversario del tenorissimo, i Trepponti di Comacchio si illumineranno per "Pavarotti Forever". E qui a Modena, nulla. Perfino Katia Ricciarelli ora attacca il Comune: "È una scelta scorretta – ha detto all’agenzia Adnkronos –. Pavarotti ha segnato la storia, la moglie Nicoletta è una donna molto in gamba e se fossi in lei organizzerei un evento benefico come il Pavarotti & Friends con tutte le persone che hanno cantato con lui: io parteciperei di corsa. Non ha bisogno del Comune di Modena".

Da parte sua, Nicoletta cerca di smorzare i toni: "Comprendo la scelta dell’amministrazione di accorpare le celebrazioni – dice nella conversazione che pubblichiamo su Qn –. Ma forse si è sottovalutato l’orgoglio dei modenesi. A Modena il 6 settembre non significa celebrare il ricordo della morte di Luciano, ma il ricordo di Luciano, punto. Il 6 settembre è per i modenesi un Pavarotti Day". "La scelta di non organizzare un evento il 6 settembre – è stato rivelato anche da Nicoletta – è stata assunta già dalla precedente amministrazione guidata da Gian Carlo Muzzarelli e accolta dalla nuova, con il sindaco Massimo Mezzetti. L’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi è il trait d’union fra le due giunte.

Bortolamasi, perché avete scelto di concentrare tutti gli anniversari nel Belcanto Festival? Non potevano continuare ad avere vita indipendente?

"L’obiettivo del Modena Belcanto Festival è quello di legare passato, presente e futuro; valorizzare la tradizione di belcanto che rappresenta un tratto identitario della nostra città, soprattutto grazie ai grandi interpreti e maestri che qui hanno le loro radici, e portarla nel futuro, nei giovani che vengono a Modena per la loro formazione musicale, negli spazi della città, con una prospettiva ancora più ampia. In questo senso si è ritenuto di poter superare una frammentazione degli eventi che si dipanavano lungo l’anno, dando loro una diversa cornice, unica e anche più forte. A me piace citare Victor Hugo: occorre fare come gli alberi, conservare le radici e cambiare le foglie. Quindi, nessuna dimenticanza o cancellazione: come potremmo mai cancellare radici così forti?"

È stata anche una scelta di carattere economico?

"Realizzare un evento unitario permette anche di provare ad attrarre nuove risorse, per esempio tramite i canali ministeriali o europei. Peraltro, ci onora il fatto che il Ministero della Cultura abbia da subito apprezzato l’idea del festival inserendolo fra i progetti speciali".

Non avete forse sottovalutato gli effetti di lasciare ‘sguarnito’ il 6 settembre?

"Sulle polemiche, a volte strumentalizzate politicamente, non mi esprimo, non è nel mio stile. Abbiamo lavorato sempre per tenere al centro il belcanto e i suoi protagonisti modenesi, un patrimonio che è di tutte e di tutti: non c’è stata alcuna sottovalutazione o svalutazione, anzi il nostro intento è stato ed è quello di fare un passo avanti, caratterizzando la nostra città come simbolo del belcanto".

Non suona strano che Comacchio diventi il palcoscenico del ricordo del Maestro?

"Pavarotti è un patrimonio dell’umanità e quindi per me è meravigliosa qualsiasi iniziativa che lo ricordi, ovunque si tenga e in qualsiasi forma. Peraltro, il concerto di Comacchio vede come protagonisti diversi interpreti che qui a Modena conosciamo molto bene e che abbiamo ascoltato sui nostri palcoscenici: sono felice che un format che noi abbiamo già presentato possa essere esportato anche in altre località".

Come sono i rapporti con Nicoletta?

"Ottimi, senza alcun dubbio. Siamo impegnati nel valorizzare la Casa Museo di Santa Maria Mugnano, un luogo amato da sempre più visitatori anche stranieri. Con Nicoletta abbiamo parlato e le belle iniziative estive che ha organizzato nel parco di Casa Pavarotti sono entrate nel contesto del Belcanto Festival e dell’Estate modenese. Nessun attrito o incomprensione. Lavoriamo tutti per il bene di Modena".

E allora, come si ricorderà Pavarotti nel festival?

"Già quest’anno si sono portati in scena con successo ‘I Puritani’, opera che Luciano Pavarotti e Mirella Freni cantarono insieme ed è stata la prima iniziativa del programma. Il festival del belcanto vuole esser questo: rafforzare la tradizione, innovando e qualificando sempre di più la proposta culturale".