Modena, 6 settembre 2024 – Quaranta casi di West Nile, quattro decessi e un caso di Chikungunya. Preoccupa la diffusione dei virus contratti a seguito della puntura delle zanzare nella nostra provincia. A fare il punto sul tema delle arbovirosi (West Nile, Dengue) e sull’importanza della prevenzione personale e collettiva è il dottor Davide Ferrari (nella foto), Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica.
"Oltre alla West Nile, trasmessa dalla zanzara comune abbiamo arbovirosi trasmesse dalla zanzara tigre. In particolare Dengue, Chikungunya e Zika virus - sottolinea – Quest’anno abbiamo avuto quattro casi confermati di Dengue, tutti di importazione, ovvero cittadini che erano stati all’estero e che hanno manifestato i sintomi in Italia. Ieri (mercoledì, ndr) c’erano stati segnalati due casi sospetti di Dengue a Nonantola: uno di questi non è stato confermato, mentre l’altro è un caso di Chikungunya. Si tratta di un cittadino che era stato all’estero ed è rientrato qualche giorno fa ma le sue condizioni sono buone. Nel Caso della West Nile l’uomo è ospite terminale: non può trasmettere la malattia poiché il serbatoio sono gli uccelli. Invece, per Dengue, Chikungunya e Zika l’uomo malato potrebbe indirettamente trasmettere la malattia se punto da una zanzara che poi punge un altro uomo. Quindi, quando viene segnalato il caso il Comune, informato, esegue disinfestazioni straordinarie nelle aree circostanti il domicilio del paziente".
Per quanto riguarda il temuto virus della West Nile Ferrari precisa: "Quest’anno ha avuto una particolare diffusione, in particolare nel nord Italia e nella nostra Regione. In Provincia di Modena abbiamo avuto 40 casi di West Nile nella forma neuro-invasiva, quella più grave che comporta il ricovero in ospedale con effetti neurologici. Di questi quattro purtroppo sono deceduti: erano persone affette anche da altre patologie. La curva epidemiologica, a livello regionale ha iniziato a scendere e questa è una buona notizia che però non ci deve fare abbassare la guardia. Anche nell’ultima settimana in provincia abbiamo avuto mediamente un nuovo caso al giorno. La prevenzione – raccomanda il dottore - si fa cercando di contrastare la diffusione delle zanzare e cercando di evitare per quanto possibile di essere punti. La Regione ha un piano che per quanto riguarda la West Nile definisce tre livelli di rischio: quest’anno, come avvenuto nel 2022 e nel 2018 siamo arrivati a livello tre, quello più alto e in tutta la Regione. La West Nile decorre in forma asintomatica nella maggior parte dei casi; poi ci sono forme che danno sintomi simil influenzali come febbre e mal di testa. In una percentuale minore di casi – il 2/3 per cento – si manifestano sintomi neurologici come cefalea molto intensa e altri effetti a carico del sistema nervoso. In questi casi è bene rivolgersi al proprio medico e, nel caso, ricorrere al ricovero".
Il dottor Ferrari ha sottolineato inoltre: "Il piano arbovirosi prevede misure crescenti in base al livello di rischio: essendo al livello più alto ci sono una serie di azioni da parte dei Comuni che devono fare trattamenti in occasioni di manifestazioni nelle aree verdi e in quelle delle strutture sanitarie, socio sanitarie fruibili dagli utenti. Le misure andranno avanti fino al 30 settembre. Un’altra cosa importante che dovrebbero fare anche i cittadini nelle aree private sono i trattamenti anti larvali nelle caditoie, nei tombini e dove ci sono ristagni d’acqua. Il trattamento andrebbe fatto dopo le piogge e comunque ogni quindici giorni".