Parlare,ascoltare, condividere, educare. Gli ultimi fatti di cronaca in particolare l’omicidio di Giulia Cecchettin hanno dato un nuovo impulso al progetto degli avvocati modenesi che si svolge già da alcuni anni nelle scuole. Questa volta sono stati gli stessi studenti del liceo scientifico Wiligelmo a contattare l’osservatorio scuole della Camera Penale di Modena per organizzare un dibattito sulla violenza di genere. E così sabato mattina al cinema Raffaello si è svolta una speciale assemblea di istituto al termine della proiezione del film "C’è ancora domani", di Paola Cortellesi. Protagonisti gli studenti che sono intervenuti più volte con domande e osservazioni.
"Le notizie di cronaca che sentiamo fanno venire la pelle d’oca ma fanno riflettere – ha detto Giacomo Strucchi, rappresentante di istituto – il caso di Giulia ci ha particolarmente colpito perchè avvenuto in un contesto molto simile al nostro, per questo abbiamo pensato di organizzare questa iniziativa". "Un caso come quello di Giulia potrebbe accadere a chiunque di noi perché la sua storia è nata da un contesto normalissimo, come il nostro – il commento di Giulia Bisighini, anche lei studentessa – sono fatti tragici che però generano discussioni anche tra di noi". Sulla violenza di genere si è fatto uno scatto avanti con l’introduzione del codice rosso ma anche gli addetti ai lavori ritengono che il fenomeno vada affrontato alla radice. "C’è la convinzione che l’inasprimento sanzionatorio possa risolvere qualsiasi problema anche quando il problema è di matrice culturale – ha detto Silvia Silvestri, responsabile dell’osservatorio scuole Camera Penale di Modena – ci sono strumenti legislativi quali il divieto di avvicinamento o l’ammonimento del Questore che possono agevolare una prevenzione di questi reati ma solo questo non serve. Occorre promuovere la cultura della legalità ripensando anche ai principi costituzionali che governano il nostro processo penale".
Tra i relatori anche il dottor Alessandro De Rosa psicologo del centro Ldv dell’Ausl che ha spiegato come riconoscere i segnali di situazioni a rischio all’interno di una relazione quali la gelosia, il possesso , il controllo e le prime forme di violenza che possono manifestarsi anche attraverso l’insulto o l’offesa. "La scuola c’è, sentiamo molto questi temi – le parole del dirigente scolastico del Wiligelmo Daniela Barozzi – cerchiamo di rispondere alle esigenze dei ragazzi di parlarne attraverso contributi sia interni che esterni alla scuola; ritengo anche che la collaborazione con le famiglie sia fondamentale".