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Allarme polveri sottili: "Salute a rischio, bisogna intervenire"

Aldo Meschiari commenta l’analisi di Arpae sul territorio di Carpi. Lo studioso: "Trentotto sforamenti in via Remesina. Così non va".

Aldo Meschiari, carpigiano, studioso di tematiche ambientali e climatiche

Aldo Meschiari, carpigiano, studioso di tematiche ambientali e climatiche

Che aria hanno respirato i carpigiani nel 2024? I dati al riguardo sono molto preoccupanti: la stazione di rilevamento di via Remesina, ha infatti fatto registrare ben 38 sforamenti nell’anno appena terminato. Significa che per 38 volte, nei 12 mesi, sono stati superati i limiti giornalieri delle PM10 per più di 35 giorni, che è attualmente il limite annuale. A mettere in evidenza questi dati è Aldo Meschiari, carpigiano docente di lettere e da oltre trenta anni studioso di tematiche ambientali e climatiche. "La lettura del report di Arpae sulla qualità dell’aria nel 2024 in Emilia-Romagna potrebbe anche essere ‘divertente’, se non ci fosse in gioco la salute dei cittadini – afferma Meschiari –. Leggendo il documento sembra infatti che la nostra regione sia sulla buona strada per risolvere il problema dell’inquinamento da polveri sottili. La verità è che invece la situazione non sta affatto migliorando. Anzi, il 2024 è stato un anno dalla piovosità record e ciò ha aiutato moltissimo nel contenere gli sforamenti dei limiti delle polveri sottili. Nonostante ciò, sei stazioni regionali hanno superato i limiti giornalieri delle PM10, e tra queste c’è anche Carpi".

Meschiari però sottolinea un altro aspetto: "Il problema è che stiamo parlando di limiti ampiamente obsoleti, sia secondo l’attuale legge europea, approvata nel 2024 e che entrerà in vigore nel 2030, sia secondo le recenti indicazioni dell’Oms. Stando alla nuova normativa UE, il limite giornaliero per le PM10 scende a 45 microgrammi per metro cubo, e quindi gli sforamenti a Carpi sono stati effettivamente quasi 60: per quasi due mesi i carpigiani hanno respirato aria molto inquinata ed estremamente pericolosa per la salute. L’Europa indica inoltre un massimo di 18 sforamenti all’anno. Se poi volessimo dare retta alle indicazioni della Oms, gli sforamenti non dovrebbero essere più di due o tre: oltre si mette a rischio la salute delle persone". Sempre monitorando l’andamento di Carpi, "la media delle PM10 nel 2024 è stata di circa 27 microgrammi per metro cubo. E’ vero che l’attuale normativa indica un limite di 40, ma la legge europea stabilisce che il limite deve essere di 20, mentre secondo l’Oms non si dovrebbe superare una media di 15: Carpi ha superato questo limite di ben 10 microgrammi per metro cubo. Ma la cosa drammatica è che le stesse linee guida dell’Oms indicano questi valori non come sicuri, ma come i minimi dai quali iniziano ad aumentare i disturbi e le malattie causate dalle polveri sottili, comprese le morti. E – rimarca – finora abbiamo parlato solo delle PM10, che sono le polveri sottili meno pericolose perché troppo grandi per essere in grado di penetrare non solo nelle vie aree superiori, ma anche nei bronchi, e poi negli alveoli e infine nel sangue. A Carpi non esistono gli strumenti per misurare le ben più pericolose PM 2,5. Nel 2025!".

Maria Silvia Cabri