VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Allarme baby gang. Studente nel mirino di giovani stranieri: "Volevano le cuffiette"

La denuncia della madre del ragazzino: "Mio figlio era sul bus. Uno dei ragazzi del gruppo gli ha strappato il telefono dalle mani, gli ha aperto lo zaino e ha frugato dentro alla ricerca di soldi"

Allarme baby gang. Studente nel mirino di giovani stranieri: "Volevano le cuffiette"

Allarme baby gang. Studente nel mirino di giovani stranieri: "Volevano le cuffiette"

Modena, 17 febbraio 2024 – Come ogni giorno dopo la scuola è salito sull’autobus per tornare a casa. Prima di arrivare a destinazione, però, si è sentito sfilare le cuffie dall’orecchio. Neppure il tempo di girardi che due stranieri poco più grandi gli hanno chiesto il telefono e gli hanno aperto lo zaino. Per fortuna, contrariamente a quanto accaduto in altre circostanze i balordi non lo hanno né minacciato né aggredito. Anzi, probabilmente rendendosi conto che gli oggetti trafugati risultavano di scarso valore, dinanzi alle preghiere della vittima glieli hanno restituiti. Al centro dell’ennesimo episodio di criminalità, ieri pomeriggio uno studente di 15 anni che si trovava a bordo dell’autobus 2, in direzione San Damaso. A raccontarlo è la mamma del minore che, adirata, dopo essere stata chiamata dal figlio, terrorizzato per l’accaduto si è recata subito a prenderlo alla fermata.

"Mio figlio era in autobus e all’altezza di Largo Garibaldi – spiega la donna – ha sentito che qualcuno gli sfilava le cuffie da dietro. Si è girato e questo ragazzo gli ha strappato il telefono di mano. Mentre mio figlio, spaventato tentava di convincere lo sconosciuto a restituirgli le sue cose, il complice gli ha aperto lo zaino e ha cominciato a guardare all’interno, nel tentativo evidentemente di trovare qualcosa di valore che, però, non ha trovato". Protagonisti della vicenda, secondo la vittima, due giovani poco più che maggiorenni di origine nordafricana.

"Gli hanno detto anche che sapevano che mio figlio era di San Damaso e che anche loro scendevano li – continua la donna – lui prende lo stesso mezzo ogni giorno per andare e tornare da scuola. Sinceramente ora ho paura".

Il giovane è riuscito, pregando i due balordi, a farsi riconsegnare tutto. "Credo che alla fine gli abbiano riconsegnato tutto essendo di poco valore – spiega ancora. Quando mi ha chiamato spaventato gli ho detto di buttarsi giù dall’autobus e di aspettarmi nel bar vicino; poi sono corsa a prenderlo. Uno di questi soggetti aveva degli occhiali fluo enormi e l’altro il brillante all’orecchio: mio figlio sale ogni giorno sull’autobus dalla stazione delle corriere e dice di non averli mai visti prima. A mio figlio è andata bene, ma potrebbe non essere così per qualcun altro. Non è giusto vivere con il terrore che ai nostri figli possa capitare qualcosa".

Qualche giorno fa, in tribunale a Modena è stato conferito l’incarico al perito al fine di stabilire se il 20enne che il mese scorso ha accoltellato uno studente proprio a bordo di una corriera fosse capace di intendere e volere al momento del fatto. L’episodio aveva certamente sollevato apprensione, soprattutto tra i genitori dei tanti studenti che ogni giorno salgono sui mezzi pubblici. La vittima, un 17enne è ancora in cura a causa delle profonde ferite riportate.