STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Alla scoperta di Ago: "Non è soltanto un contenitore ma un luogo del pensiero"

Ecco le linee guida della Fondazione presieduta da Donatella Pieri. Intanto procedono i lavori nel maxi cantiere dell’ex Sant’Agostino .

Ecco le linee guida della Fondazione presieduta da Donatella Pieri. Intanto procedono i lavori nel maxi cantiere dell’ex Sant’Agostino .

Ecco le linee guida della Fondazione presieduta da Donatella Pieri. Intanto procedono i lavori nel maxi cantiere dell’ex Sant’Agostino .

Modena, 29 gennaio 2025 – Di ‘Ago’ si parla ormai da lungo tempo. E, nell’arco degli anni, sotto il mantello di Ago abbiamo visto passare una miriade di progetti culturali che poi, talora, hanno cambiato volto o sono stati accantonati (vedi le tanto discusse torri di Gae Aulenti). Dunque – ancora oggi – Ago appare talvolta come un oggetto misterioso. Che cos’è Ago?, si chiedono in tanti. E cosa sono queste ‘Fabbriche culturali’? Non potevamo non girare la domanda direttamente ai responsabili della Fondazione Ago (soci fondatori Comune, Unimore e Fondazione di Modena) che ieri mattina a Palazzo Santa Margherita hanno presentato il programma espositivo del 2025, di cui scriviamo qui a fianco.

‘Ago’ è un luogo fisico, l’ex ospedale Sant’Agostino, ma è anche un luogo del pensiero, un progetto culturale di ampio respiro che abbraccia conoscenza, formazione, educazione, didattica. "Ago dovrà essere un hub culturale, dove si incontreranno linguaggi diversi e dove si produrrà cultura", spiega il sindaco Massimo Mezzetti. "Ago è un progetto di percorso – sottolinea Donatella Pieri, presidente di Fondazione Ago –. Nelle nostre linee strategiche, punteremo sull’approccio multidisciplinare e anche intergenerazionale, sulla valorizzazione della pluralità delle idee, sulla produzione di innovazione, sulla formazione continua". Insomma, Ago – che pure ha ‘ereditato’ le attività della Fondazione Modena Arti Visive – non vuole essere solo un soggetto che organizza mostre, ma intende anche realizzare attività educative, didattica, formazione, in collaborazione con vari partner della città, come Dhmore (il Centro universitario di ricerca sulle Digital Humanities) o Fem - Future education Modena.

Certo, al centro delle attività di Ago c’è sicuramente l’attività espositiva. Nel 2024 – anno di passaggio di testimone da Fmav ad Ago – i visitatori complessivi delle mostre sono stati 47.312: quasi seimila alla mostra dedicata a Franco Fontana nella nuova ala del Palazzo dei Musei, circa 11mila per Lupo Alberto al Museo della figurina, e più di duemila (in poco più di un mese) per i bozzetti del "Così fan tutte" di Milo Manara. E "Naturale - Innaturale" alla Palazzina dei Giardini ha già toccato le ottomila presenze. Numeri interessanti ma non proprio clamorosi. "Tuttavia il dato per noi più significativo è quello dell’attività didattica per le scuole che nell’anno scolastico 2023-2024 ha coinvolto più di diecimila studenti, dalla scuola d’infanzia alle superiori, più del doppio rispetto al periodo pre Covid", fa notare la presidente Pieri. E quasi 500 docenti si sono iscritti ai corsi di educazione all’immagine di "Out of the frame", anche se l’alta formazione con i master di fotografia è stata sospesa ormai da qualche tempo.

Nel bilancio preventivo 2025, per tutte le attività della fondazione è stato previsto un costo complessivo di un milione e 830mila euro. Ma la piena operatività di Ago – aggiungono i responsabili – si potrà avere soltanto quando saranno a disposizione gli spazi dell’ex Sant’Agostino. Allora si potrà pensare anche a qualche mostra di grande richiamo per far conoscere il nuovo, grande e ambizioso centro di cultura. "Il cantiere di Ago procede, ed entro quest’anno potremo apprezzarne progressi significativi", assicura Matteo Tiezzi, presidente della Fondazione di Modena. Nella primavera inoltrata verranno tolti i teli che coprono il cantiere dell’ex ospedale Sant’Agostino. E nell’arco di qualche mese dovrebbero essere inaugurati i ‘nuovi’ Musei universitari.