VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alice, uccisa ma risulta viva: "Più istanze senza risposta. Un ritardo inspiegabile"

Antonio Ingroia, avvocato del marito: "Occorre ‘liberare’ la salma della vittima". Indignato Negrini: conto corrente bloccato e niente pensione di reversibilità. Deve persino continuare a pagare la rate dell’auto della donna data alle fiamme.

Alice, uccisa ma risulta viva: "Più istanze senza risposta. Un ritardo inspiegabile"

Il luogo dove è stato ritrovato il corpo carbonizzato di Alice Neri

"Negrini è indignato e ha motivo per esserlo. Abbiamo chiesto il perché di questo ritardo nella comunicazione del decesso e, in Comune a Concordia, hanno fatto presente che nulla possono fare senza la notifica ufficiale dell’autorità giudiziaria ma, nonostante la nostra istanza alla stessa, nulla si è mosso.

Alice Neri è tragicamente morta e questa è l’unica cosa certa".

Interviene l’ex pm e avvocato Antonio Ingroia, che rappresenta Nicholas Negrini, vedovo di Alice Neri, ribadendo che a due anni dal femminicidio nessun avviso di decesso è arrivato a Concordia, comune dove fu ritrovato il cadavere. A denunciarlo nei giorni scorsi sui social network è stato proprio Negrini, nel rispondere ad un post dell’associazione Udi. "Dopo ben due anni dalla morte di Alice, 24 mesi ormai, l’autorità giudiziaria (in questo caso la procura di Modena) non è stata neanche in grado di dare un banale avviso di morte al Comune di Concordia sulla Secchia, facendola risultare ancora oggi a tutte le istituzioni di fatto ancora viva (INPS, ISTAT, Anagrafe, ecc.)". Il marito della vittima denuncia come la situazione lo stia limitando economicamente – e così la figlioletta di sei anni – su più fronti. In caso di morte violenta, infatti, è l’autorità giudiziaria a dover comunicare la ‘notizia di morte’.

"Nicholas va sbattendo da un ufficio all’altro e la situazione ha assunto aspetti grotteschi – commenta Ingroia – Non si è potuto celebrare il funerale: abbiamo provato a sollecitare durante il processo l’audizione dei consulenti ma non siamo approdati a nulla ad oggi. Abbiamo sollecitato più volte la procura a fornirci qualsiasi forma di attestazione ufficiale della morte della signora Neri perché è ciò che chiede il Comune: il fatto che della sua morte venga scritto su tutti i giornali di Italia non è sufficiente". Non è escluso che la notizia di morte sarà rilasciata dal magistrato una volta arrivato il nullaosta per poter ‘liberare’ la salma della vittima. Quello che oggi il marito denuncia, però, è la delicata situazione a cui si trova costretto a far fronte con un solo stipendio e una bimba, orfana di femminicidio, di cui prendersi cura. Nell’istanza presentata da Negrini, infatti, viene sottolineato come la mancata notizia di morte della moglie comporti ingenti spese: il pagamento dell’intera rata del mutuo, non potendo accedere alla polizza mutuo per dimezzare la rata ad esempio, oppure le rate dell’auto della moglie, distrutta dalle fiamme, che ancora deve pagare.

Negrini avrebbe poi sottolineato nell’istanza che, avendo il conto corrente cointestato con la vittima, lo stesso risulterebbe ancora bloccato per metà, così come i fondi in obbligazioni che permetterebbero all’uomo di estinguere i debiti che si sarebbero accumulati a seguito di molteplici spese legali sostenute. Negrini, infatti, inizialmente era iscritto nel registro degli indagati per il delitto della donna (come atto dovuto). Ma non è finita qui: l’assenza di comunicazione comporterebbe l’impossibilità, per l’uomo, di percepire le indennità mensili come assegno unico, e reversibilità essendo il sistema previdenziale in attesa di una registrazione del decesso.

Inoltre tasse e Isee risulterebbero ancora calcolate sul nucleo familiare composto da tre persone. Al momento, dunque, per lo Stato Alice Neri è ‘viva’ , seppur vittima di un atroce femminicidio. La sua salma ancora giace all’interno della medicina legale di Milano, in attesa di degna sepoltura.