Concordia (Modena), 23 novembre 2022 - "Mia sorella è stata uccisa come una criminale, per avere rifiutato qualcuno, al quale probabilmente la situazione è sfuggita di mano. Chi le ha tolto la vita avrebbe potuto almeno non infierire così su di lei, lasciarla integra nella sua bellezza e consentire così a noi che tanto l’amiamo, di poterla vedere e salutare per l’ultima volta". Non trattiene le lacrime Marco Marzoli, il fratello maggiore di Alice Neri, trovata carbonizzata venerdì nelle campagne di Concordia.
Tensione nella fabbrica dove lavorava - C'è un terzo sospettato - L'ultimo messaggio all'amica - Omicidio di Alice Neri, il marito: "Siamo spezzati, ora devo proteggere mia figlia"
La famiglia della 32enne, compatta, assolve il marito Nicholas Negrini e chiede solo la verità sulla morte di Alice. "Il pensiero che mia sorella nelle sue ultime terribili ore mi abbia cercato, per invocare un estremo aiuto, io che per lei ero il supereroe che risolveva ogni problema, mi fa stare malissimo", prosegue il fratello Marco.
"Ad oggi l’unica persona che conosce tutta la verità è mia figlia – rimarca la mamma Patrizia Montorsi –. Come è possibile che qualcuno sia stato così cattivo da uccidere la mia bambina e ridurla in quel modo? Quelle che possiamo fare sono solo congetture, come quella di qualcuno che voleva qualcosa da lei e mia figlia, solare ma anche combattiva, ha rifiutato e lottato per difendersi".
La tanica con liquido infiammabile accanto all'auto
In base ai primi accertamenti il rogo potrebbe essere stato appiccato non più di tre ore prima, il tempo necessario allo spegnimento del fuoco. Accanto al veicolo, inoltre, sarebbe stato rinvenuto un bidone: potrebbe trattarsi della tanica contenente liquido infiammabile, ma anche sul contenitore sono in corso i dovuti rilievi.
Venerdì avvistate a Concordia l'auto di Alice e quella dell'amico
Le due vetture sarebbero state riprese da una telecamera, ma non nello stesso momento: occhi elettronici al vaglio degli inquirenti Gli esperti: "Quando sono arrivati i soccorsi la carcassa era calda e senza fiamme, significa che bruciava da tre ore al massimo".
Due gli indagati
Sono due gli indagati per omicidio: il marito della donna, Nicholas Negrini e il conoscente sardo e collega di lavoro della vittima con cui Alice aveva trascorso l’intera giornata di giovedì, almeno in base alle telecamere del locale di Concordia che li ha immortalati insieme almeno fino alle 3 della mattina
Le tappe del giallo
1) Giovedì pomeriggio
Alice – dice il marito – torna a casa dopo il lavoro e poi esce per un aperitivo con un collega.
2) La serata al bar
La donna rimane con l’amico dalle 20 alle 3 in un bar di Concordia.
3) Venerdì mattina
Il marito si sveglia e non trova Alice. Avvisa i carabinieri.
4) Le prime ricerche
Sfruttando una app che condivide la posizione, il marito indica al fratello di Alice dove cercarla. L’ultima localizzazione è al bar di Concordia.
5) L’orrore
Alle 21 viene trovata l’auto bruciata con il corpo nel baule.
6) Indizi
Un testimone: "Alle 12 sono passato lì vicino e l’auto non c’era". Una telecamera a Concordia inquadra, in momenti diversi, la macchine di Alice e quella dell’amico.