Modena, 19 maggio 2023 – “Mio figlio e la sua piccola si sono visti investiti di una serie di problemi enormi, oltre alla tragedia che hanno vissuto e che stanno vivendo tuttora. Sono stati loro congelati i soldi in banca, nonostante le spese legali consistenti da affrontare. È una situazione paradossale, nella quale Nicholas si vede indagato, vedovo, senza soldi e senza possibilità di richiedere prestiti o altro. Mio figlio si trova a dover sopravvivere con un solo stipendio col quale deve pagare un mutuo intero, la rata di un’auto bruciata e ha una bambina piccola da crescere".
Sono queste le parole colme d’amore di Maria Morini, mamma di Nicolas Negrini, il marito di Alice Neri, brutalmente uccisa ormai sei mesi fa nelle campagne di Fossa di Concordia. Per il delitto è in carcere il tunisino Mohamed Gaaloul ma le indagini e, soprattutto gli accertamenti tecnici irripetibili non si sono concluse. Maria Morini denuncia una situazione paradossale in cui il figlio, vittima a sua volta di un delitto, nel quale ha perso la moglie e la mamma della sua bambina oggi si trova solo a combattere contro un sistema che lo ha ‘emarginato’. Maria, per questo, ha lanciato una raccolta fondi su ‘Gofundme’ per aiutare il figlio e la sua nipotina.
"Il 18 novembre scorso un mostro ha tolto la vita alla moglie di mio figlio, uccidendola e bruciandola all’interno della sua auto. La nostra famiglia, spezzata da questa tragedia, è come stata investita da un uragano, colpita nelle fondamenta – sottolinea la donna. Mio figlio, attualmente ancora indagato, è stato colpito su tutti i fronti, come la mia nipote e loro figlia. Un progetto di vita felice andato in fumo in un secondo. Si è visto indagato il giorno successivo, nonostante completamente estraneo ai fatti, privato della metà dei suoi risparmi, vedovo e solo con una bambina da crescere senza più una madre. Ora si trova a dover raccogliere i resti di quel che rimane, assieme alla sua bambina. Nonostante tutto questo, con forza sta lottando per cercare la verità sull’accaduto e cancellare ogni dubbio, per permettere a sua moglie di riposare in pace e a sua figlia, un giorno, di sapere che il responsabile di questa mostruosità è stato condannato, senza alcuna ombra e oltre ogni ragionevole dubbio. Vi chiedo un supporto, un aiuto, per permettere a mio figlio e questa bambina di poter affrontare tutto questo e cercare di vivere, per quanto possibile, una vita dignitosa".
Sono già diverse le persone che hanno donato somme attraverso la piattaforma di crowdfunding. Intanto, per il prossimo 12 giugno sono attesi i primi esiti degli accertamenti affidati ai consulenti. E’ prevista per quella data, infatti, l’udienza durante la quale i periti dovrebbero fornire i primi risultati circa le analisi effettuate sui numerosi reperti raccolti.