VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alice Neri, incidente probatorio sui pantaloni indossati da Mohamed: si cercano tracce d’olio

Il giudice ha ammesso altri 13 reperti tra cui una sigaretta e un reggiseno. Gli accertamenti tecnici dovranno rilevare impronte, profili dna e la presenza sugli indumenti del tunisino di materiale infiammabile

Modena, 21 marzo 2023 – Mancano ancora tanti tasselli nel delitto di Alice Neri. Per cercare di trovare risposte certe ai tanti misteri ancora irrisolti saranno analizzati tutti gli abiti che il principale sospettato dell’omicidio, Mohamed Gaaloul, indossava la sera del 17 novembre e la mattina del 18, quando le telecamere lo hanno immortalato in giro per Concordia. Infatti è stato ammesso da parte del giudice Scarpa l’incidente probatorio sui pantaloni trovati nell’abitazione dell’indagato. A chiedere l’analisi dell’indumento è stata la stessa difesa di Gaaloul, ritenendo che quei pantaloni, rinvenuti in un armadio nell’abitazione del tunisino, siano gli stessi che il 29enne indossava la sera in cui la giovane mamma è stata uccisa.

I pantaloni macchiati di Mohamed Gaaloul
I pantaloni macchiati di Mohamed Gaaloul

Gaaloul era stato ripreso dalle telecamere del noto Smart Cafè di Concordia con addosso jeans sporchi di vernice, pantaloni con diverse e particolari pieghe: gli stessi che – nelle immagini del 18 mattina, (foto) – indossava mentre alle 10.28, qualche ora dopo il delitto, era stato immortalato dalle telecamere mentre camminava per Concordia.

La perizia sull’indumento – se sarà ritenuto appunto lo stesso indossato dall’indagato la notte dell’omicidio, il 17 novembre –, sarà fondamentale per rilevare eventuali tracce di olio. Quello, per intenderci, utilizzato per dare alle fiamme l’auto della vittima e che i tre testimoni chiave, sentiti nell’ambito del primo incidente probatorio, hanno affermato di aver notato sugli abiti di Gaaloul la mattina del 18 novembre. "Quella di ammettere l’incidente probatorio sui pantaloni è una decisione che, allo stato, non posso che accogliere positivamente – afferma il legale dell’indagato, l’avvocato Roberto Ghini – Un perito accerterà se si tratta dei medesimi pantaloni utilizzati quel giorno. In caso di risposta positiva, si accetterà se vi sono tracce d olio, fuliggine o magari di dna riferibile alla signora Neri. La mancanza di tracce di sostanze riconducibili all’incendio – cosa di cui siamo convinti – renderebbe ancora più fragile il quadro indiziario. E’ impensabile che una persona possa versare 25 litri di olio in quel determinato contesto, di notte e in un luogo senza illuminazione, senza sporcarsi. Confido molto nell’incidente probatorio poiché potranno sicuramente emergere elementi utili".

Ma sono parecchi, ben 13, i reperti ‘ammessi’ all’incidente probatorio fissato per il prossimo 31 marzo. Tra questi una sigaretta, la spallina di un reggiseno e il ‘famoso’ bidone di plastica contenente olio frusto. Gli accertamenti andranno a verificare la presenza di accelerante e materiale infiammabile sui reperti, nonché di eventuali impronte digitali e profili dna. Gli stessi saranno poi confrontati con il dna e le impronte di Gaaloul. Tra i reperti spuntano poi un flacone di detergente, una bomboletta spray, frammenti di carta assorbente trovati su un cespuglio. E ancora, una porzione di collo di bottiglia in plastica, un resto carbonizzato di circuito elettronico, probabilmente di un cellulare, 19 compresse, resti di uno Smart Watch ma anche un cucchiaino bruciato e un chip. Saranno poi effettuati accertamenti circa la presenza di accelerante e materiale infiammabile sul materiale repertato dal Ris per un eventuale confronto con l’olio esausto rimasto nel bidone e sarà cercato eventuale materiale genetico riconducibile alla vittima sul borsello trovato a casa dell’indagato. Sarà anche effettuata la copia forense dello smartphone di Gaaloul, rinvenuto dalla polizia tedesca nell’abitazione dove, secondo le accuse, l’indagato era riuscito a fuggire la sera dell’8 dicembre sottraendosi al mandato di arresto europeo. Per quanto riguarda invece i pantaloni, reperto chiave, saranno confrontati quelli ‘ripresi’ delle telecamere interne ed esterna dello Smart Cafè. Se risultassero gli stessi indossati dall’indagato la sera del 17 novembre e, di conseguenza, la mattina del 18, sarà poi valutata la presenza o meno di tracce di dna, olio, materiale accelerante e fuliggine. La pubblica accusa aveva chiesto di "estendere la comparazione delle immagini anche agli altri indumenti indossate da Gaaloul quella notte. Il giudice ha ritenuto che risulti utile estendere l’incidente probatorio a tutti i capi di abbigliamento.