Modena, 18 agosto 2023 – Non saranno analizzati altri reperti, così come non sarà accertata l'esatta dinamica dell'incendio dell'auto della vittima. (Essendo già stato riscontrato nell'ambito dell'incidente probatorio l'utilizzo di benzina). È questa la decisione assunta dal Giudice Andrea Scarpa, che ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla difesa di Mohamed Gaaloul, il 30enne tunisino principale indagato per l'efferato delitto della giovane mamma Alice Neri, uccisa nelle campagne di Concordia all'alba del 18 novembre.
Il Gip ha altresì respinto la richiesta di esame del circuito elettronico individuato nell'auto della vittima nel corso del recente sopralluogo. “È da ritenere pressoché impossibile – secondo il giudice – estrapolare alcunché se si considera, ad esempio, che già nulla è stato possibile acquisire su tutti i frammenti ritenuti residui di ‘circuiti elettronici’ rinvenuti all’interno della macchina bruciata ed esaminati dal perito e dai consulenti delle parti nel corso dell’incidente probatorio già concluso".
Secondo il giudice, inoltre: “Una parte significativa degli accertamenti richiesti non ha condotto ad alcun risultato utile ma ha soltanto ‘appesantito’ l’esame di quelli invece emersi come utili ai fini delle indagini”. Respinta, infine, la richiesta di incidente probatorio sui "frammenti di vetro liquefatto con macchie di colore rosso”. Secondo il gip, dal repertamento "non emerge con alcuna sicurezza neppure che si tratti di residui biologici”.
Per l'avvocato Cosimo Zaccaria, difensore della madre e del fratello di Alice, l'ordinanza è "un importante punto segnato: le motivazioni del gip rendono ancora più solido il quadro indiziario accusatorio nei confronti di Gaaloul: viene rimarcato come sia stata utilizzata benzina e che come accelerante sia stato utilizzato olio esausto". Secondo il difensore del tunisino, l'avvocato Roberto Ghini: "Quella del giudice è una decisione prevedibile. Purtroppo, come risulta oramai evidente, siamo di fronte ad indagini a senso unico da parte della procura”.