VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alice Neri, un altro mistero: rubati e sostituiti i cerchi dell’auto dell’orrore

Le ultime notizie sull’omicidio della giovane mamma di Ravarino. Il mezzo dato alle fiamme è custodito in un deposito a Mirandola. I pezzi nuovi sembrano fissati in fretta: si indaga per capire il motivo

L'auto di Alice Neri: è stata data alle fiamme. Dentro è stato ritrovato il cadavere della giovane mamma di Ravarino

Modena, 14 ottobre 2023 – Due cerchioni sono spariti. O meglio: quelli posteriori sarebbero stati sostituiti con altri privi di segni di bruciature e arrugginiti. Parliamo dell’auto della giovane mamma di Ravarino Alice Neri, barbaramente uccisa ormai un anno fa nelle campagne di Fossa di Concordia.

La procura ha da poco chiuso le indagini, notificando l’avviso di conclusione all’unico indagato, Mohamed Gaaloul per il quale, dunque, si avvicina il processo con le accuse di omicidio volontario e violenza sessuale.

Ma, nel frattempo, avvengono inquietanti episodi sui quali, attualmente, pare difficile trovare una spiegazione logica.

Nell’ambito infatti delle indagini di polizia giudiziaria relative all’omicidio, i militari si sono recati alla Global Car di Mirandola dove è custodita la Ford Fiesta carbonizzata appartenente alla vittima.

La vettura si trova lì sin dal giorno del sequestro, ovvero lo scorso undici novembre. Nel corso delle attività, avvenute a luglio, i carabinieri si sono quindi accorti del fatto che, sul mezzo, erano state inspiegabilmente apportate manipolazioni esterne, sulle quali ora sono in corso accertamenti.

In base a quanto emerso, infatti, ignoti (chissà per quale misterioso motivo) avrebbero asportato i cerchioni posteriori della vettura per poi fissarne altri con due bulloni e non con quattro, come invece risultavano in precedenza.

Quelli ‘attuali’, infatti, risulterebbero arrugginiti ma privi di segni di bruciature. Ora ci si chiede dunque che tipo di interesse potessero suscitare quei cerchioni. Perchè sostituirli? Custodivano a loro volta qualche mistero?

E dagli atti emerge anche un’altra ‘circostanza’ che ha ovviamente attirato l’attenzione degli inquirenti.

Infatti alle 7.26 del mattino del 18 novembre le telecamere immortalarono il fratello dell’indagato, Gaaloul, proprio mentre a bordo della sua Opel Astra attraversava la località Tramuschio, in direzione Mirandola.

Direzione compatibile, secondo gli inquirenti, con la provenienza dal luogo di residenza di Gaaloul. A quanto pare, però proprio quella strada sarebbe stata percorsa abitualmente dal fratello dell’indagato per recarsi al lavoro; inoltre le telecamere non avrebbero ripreso la vettura ferma né il conducente intento a far salire qualcuno. L’ipotesi degli inquirenti è che l’uomo si sia diretto nell’abitazione dei tre conoscenti – diventati testimoni – dove Gaaloul si presentò qualche ora dopo. Ma quella di un probabile incontro del fratello con l’indagato resta appunto soltanto una ipotesi.

Di fatto, come per la ‘scomparsa’ dei due cerchioni, le fasi dei drammatici avvenimenti di quella mattina sono ancora in buona parte avvolti dal mistero.