VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Omicidio Alice Neri, indagini incomplete. “Fare luce su rogo e circuiti”

L’appello dell’avvocato del marito Nicholas Negrini, l’ex pm Ingroia: “Svolgere tutti gli accertamenti per arrivare ’serenamente’ al dibattimento”

Modena, 21 agosto 2023 – "Non critico l’ordinanza del gip ma continuo a lamentare una incompiutezza delle indagini da parte del pm". Così l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, difensore di Nicholas Negrini, il marito della giovane mamma brutalmente uccisa a Concordia, Alice Neri. Ingroia interviene infatti sul recente provvedimento con cui il gip di Modena Andrea Scarpa ha respinto le richieste della difesa di Mohamed Gaaloul, 30enne tunisino indagato per l’omicidio della 32enne.

Alice Neri e nella foto grande il marito della vittima con l'avvocato ed ex giudice Ingroia
Alice Neri e nella foto grande il marito della vittima con l'avvocato ed ex giudice Ingroia

La richiesta era relativa ad un nuovo incidente probatorio su diversi reperti trovati nell’auto, in primis i circuiti elettronici recuperati all’interno della vettura data alle fiamme. "Non condivido il passaggio dove si dice che il famoso circuito elettronico, che potrebbe essere un cellulare, rappresenti un pezzo di ferro inutilizzabile – sottolinea Ingroia – Ma il gip dice anche che l’accertamento è estraneo alle funzioni dell’incidente probatorio, che l’incidente probatorio ha esaurito la sua funzione. Allora colgo l’occasione per fare un appello prima che la procura chiuda le indagini: che vengano svolti tutti gli accertamenti richiesti affinché si possa affrontare un dibattimento serenamente, avendo verificato tutto ciò che si poteva verificare, mettendo in condizione il giudice di avere un quadro completo, sgombrando il campo da qualsiasi ipotesi alternativa. Non dico che la procura ha sbagliato ma che le indagini sono incomplete – rimarca Ingroia – la perizia sulla dinamica dell’incendio era importante ad esempio. Se la procura decidesse di chiudere le indagini ci porterà a presentare le stesse richieste al giudice del dibattimento. In ultimo, in punta di piedi voglio rammentare che il mio assistito, Negrini, subisce ancora oggi l’iscrizione nel registro degli indagati. Sollecito affinché sia assunta una decisione".

La criminalista e consulente di Negrini, Katia Sartori che di recente si è occupata anche di alcune vicende che riguardano Messina Denaro sottolinea: "Non abbiamo appesantito o ritardato gli accertamenti che ricordo sono iniziati solo ad aprile. Questi accertamenti sono i primi che avrebbero dovuto essere svolti, a partire dalla dinamica incendiaria ad oggi sconosciuta. Ma ci aspettavamo che quantomeno un accertamento sul circuito stampato trovato in auto fosse fatto in quanto due mesi fa proprio la procura, per sua iniziativa ha fatto scandagliare dal gruppo subacqueo entrambi i laghetti di Fossa di Concordia per cercare il dispositivo telefonico della signora Neri. Quei famosi circuiti recuperati inizialmente – rimarca Sartori –, che sembravano appartenere al telefono della vittima, non erano risultati tali. Quindi, nel momento in cui ritrovi un circuito stampato definirlo pezzo di ferro lo reputo assolutamente approssimativo. Il cellulare di Alice si è mai spostato dall’auto? Oppure qualcuno lo ha preso? E’ importante saperlo".