VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alessandro Venturelli scomparso a Sassuolo, la mamma: “Non smetteremo di cercarlo”

Parla Roberta Carassai: "Ogni segnalazione per noi è preziosa. Tenete sempre gli occhi aperti anche in altre città"

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La mamma Roberta Carassai e Alessandro Venturelli, scomparso nel 2020

Sassuolo (Modena), 28 agosto 2024 – “Le segnalazioni arrivano e di continuo, ma è difficile verificarle. Non so più a cosa credere ma vado avanti. Come mamma sento che mio figlio non è morto, è vivo e non dobbiamo smettere di cercarlo. A tutti coloro che stanno rientrando dalle vacanze, su e giù per l’Italia chiedo soltanto che si guardino attorno e, nel caso ritenessero di aver avvistato Alle, di scattare una foto e segnalare".

L’appello parte da Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo il 5 dicembre del 2020. Roberta fa sapere come le segnalazioni siano continue ma come nessuna, ad oggi, l’abbia condotta verso suo figlio. In questi giorni, però, sono tanti i modenesi e, in generale, i cittadini che rientrano dalle vacanze estive. ‘Due occhi’ alla volta potrebbero portare alla svolta tanto auspicata.

Nei giorni scorsi le amiche e sostenitrici di Roberta hanno anche affisso i manifesti con il volto di Alessandro in tutta Vienna. Le segnalazioni più ‘credibili’, però, erano partite dall’Olanda, che risultava nelle ultime ricerche del giovane ma tra le ipotesi al vaglio vi era anche quella che Alessandro potesse essere finito nella rete di una setta.

"Presto ci sarà l’udienza a seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura (il reato ipotizzato era quello di sequestro di persona), ma non sarà un’archiviazione eventuale a fermarci – sottolinea Carassai –. Noi andiamo avanti. Il più grosso regalo che potrei ricevere il 7 ottobre è una non archiviazione: sarebbe un segnale forte da parte delle istituzioni. Gli scomparsi non si archiviano. Non abbiamo nulla che possa farci pensare che questa persona non c’è più: sono certa che Alessandro sia vivo, lo sento come mamma e nessuno ha mai trovato nulla di Alle, neppure una scarpa. Nessuno può quindi sostenere che mio figlio non vi sia più ma, al contrario, ci sono tanti elementi per continuare a cercarlo. Vorrei che questo 7 ottobre fosse la data di una svolta per tutti gli scomparsi e non solo per Alle. Io sono circondata da persone preziose, che mi stanno mettendo a disposizione la loro competenza, la loro professionalità e mi trasmettono tanta forza. Ci sono persone valide, come nella squadra mobile di Modena con il suo dirigente Paternoster che hanno fatto di tutto, tutto ciò che era nelle loro possibilità. Ma c’è un sistema che sta al di sopra e che deve cambiare. Non si può chiedere ad una mamma di archiviare il proprio figlio".