Modena, 15 ottobre 2020 - “È caduta dalle scale. Spesso sveniva”. Sono queste le giustificazioni addotte davanti ai sanitari dal marito di Alessandra Perini, la donna di 46 anni, mamma di due bambine giunta cadavere all’ospedale di Baggiovara la sera del 1 ottobre. L’autopsia ha mostrato come il corpo della donna mostrasse diversi segni di violenza, oltre a quelli che hanno poi causato il decesso. Segni che hanno portato Il giudice ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del marito della vittima, Davide Di Donna, campano di 50 anni la cui posizione potrebbe ora aggravarsi.
Non vi sarebbe stata l'intenzione – secondo gli accertamenti svolti dagli inquirenti – di cagionare la morte alla donna, appunto. L'accusa con la quale l'uomo, fornaio di Pavullo è finito in carcere, è quella infatti di omicidio preterintenzionale.
Ma, secondo i rilievi autoptici, come spiegato nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Giuseppe Di Giorgio sarebbero emerse altre ecchimosi in diverse parti del corpo. Circostanza sulla quale ora sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri.
La lite a seguito della quale la vittima avrebbe poi riportato il gravissimo trauma cranico - che a distanza di circa 48 ore ha causato il decesso di Alessandra - si è verificata la sera del 29 settembre. Le condizioni della vittima sono precipitate il primo ottobre a seguito di emorragia celebrale.
Il procuratore ha sottolineato come il segnale preoccupante derivi anche daI silenzio che c’era attorno a questa persona; alla vittima. ‘E’ Importante - ha detto Di Giorgio - creare voci, rumore attorno a queste situazioni. Sono ora in corso indagini appunto per ricostruire il passato della coppia e fa luce sull’ennesimo presunto femminicidio consumato nel silenzio.