Modena, 24 giugno 2023 – Una bara rossa coperta di fiori, l’entrata sulle note di “In the morning when I rise” in un Duomo gremito, poi l’omelia del vescovo e il commosso saluto del marito, Gian Carlo Muzzarelli (video) tra la commozione e le lacrime dei tanti amici, conoscenti e cittadini che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Alessandra Pederzoli.
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“Anche a nome dei sacerdoti che concelebrano - ha detto il vescovo monsignor Erio Castellucci - portiamo la nostra profonda partecipazione in questo momento che Alessandra voleva fosse di gioia e non di tristezza. Sentimenti si mescolano, ma vogliamo offrire un saluto pieno di fratellanza e amore”.
"L’amore può tutto - ha proseguito monsignor Castellucci durante la toccante omelia - Hai aiutato la tua famiglia e hai sempre ricevuto da Giancarlo, Emma e dai parenti un abbraccio continuo e affettuoso. Sei stata al volante della tua vita fino all’ultima sera, quando hai partecipato alla festa di compleanno di tuo marito per dimostrare, ancora, che l’amore può tutto. In gioventù a Mirandola sei stata prima educatrice, poi catechista. Qui hai costruito la tua fede solida e concreta fatta soprattutto di gesti. Hai fatto tua la convinzione di San Paolo, e cioè che Dio ama chi dona con gioia. Ricordo che un po’ di anni fa – ha continuato il vescovo – davanti al pubblico del Tedx hai raccontato nel dettaglio del tumore e hai chiesto di guardare la vita da un altro punto di vista, quello dell’amore. Il 21 ottobre scorso hai voluto festeggiare il decimo anniversario di matrimonio e ti sei spesa ballando e cantando con entusiasmo travolgente. Hai tenuto fermo il volante anche quando la tua vettura ha preso le sembianze di una sedia a rotelle e mostravi le levette dicendo che riuscivi comunque a guidare. E negli ultimi giorni hai detto: continuerò ad amare anche dal cielo perché non posso farne a meno”.
Il ricordo del marito e della sorella
“Alessandra ha creato una catena di amore, perché l’amore fa aumentare i sorrisi e i battiti del cuore”, ha raccontato il marito Gian Carlo Muzzarelli durante la messa. “Vi invito a leggere con attenzione il retro della sua fotografia. Abbiamo semplicemente preso il suo libro e lo abbiamo analizzato. Abbiamo scritto quello che lei ha scritto: ‘Ti auguro di trovare i tuoi colori - amava molto i colori - le tue musiche, le tue sfide, il tuo coraggio, la tua passione, i tuoi compagni di viaggio e soprattutto l'amore per sperimentare la bellezza di una vita meravigliosa e miracolosa, perché alla fine l'amore può tutto’. E poi c'è la frase di una canzone: ‘Se mi chiedi in questa vita cosa ho fatto, io ti rispondo 'Ho amato'. Alessandra grazie”.
“Gesù è buono. Nessuno deve avercela con Gesù per quello che mi è successo. Sono le frasi che ha pronunciato Alessandra nelle ultime ore – ha detto la sorella –. Non ho ancora compreso il disegno, ci ha detto, ma so che lo capirò. Mia sorella ha portato frutto. Ed è quello che chiede a noi. Per questo dico a nostra madre di ricordare, nei momenti di sconforto, che Alessandra ha portato frutto. Ora è stretta tra le braccia di Gesù”.
“Nella nostra casa – un altro commosso ricordo di Muzzarelli – era vietato dire la parola sfortuna. Aveva trovato il modo di vivere nella pienezza delle relazioni e dell’amore, senza sconti. Era una donna dallo sguardo profondo e dal sorriso ammagliante. Circondava così ognuno di noi e costruiva relazioni del cuore, trasformava le amiche in fratelli e sorelle. Non si è mai accontentata, aveva sempre i remi in acqua per spingere la barca. Non ha mai vissuto un momento da sola. Aveva bisogno di avere attorno gli altri. Di contaminazioni. E se qualcuno era indifferente faceva di tutto per conquistarlo. Il suo è stato un percorso di vita sfidante, per combattere la malattia ma anche per combattere i pregiudizi contro le donne. Soprattutto perché fosse valorizzato il merito, il sapere. In questo ultimo anno e mezzo ha voluto anche fare un corso alla Bocconi per amministratore delegato, io non capivo e lei mi diceva che voleva capire meglio i suoi interlocutori. E quindi andava a Milano e poi è stata anche a Francoforte. E ha concluso il corso. Nel suo libro meditato ha lasciato un testamento. Ha accettato il male fisico senza mai imprecare. E alla fine era lei che trasmetteva la forza a noi per vivere. E io le devo dire grazie un milione di volte. E poi la gravidanza. Io una donna così felice nel momento della gravidanza non l’ho mai trovata. È stato un periodo di gioia straordinaria. Io le ho detto: pensaci a modo, perché per partorire rischi la vita. Lei ha risposto: se vivo sarà la nostra gioia, se non vivo sarà il mio dono. E a quel punto non c’era nessun’altra strada se non andare dritti verso il futuro”.
La morte di Alessandra
Ieri, la notizia della morte di Alessandra Pederzoli, commercialista, docente universitaria e moglie del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, ha scosso tutta la comunità modenese, ma anche le varie parti politiche. Numerose le testimonianze di affetto e cordoglio per la scomparsa di Alessandra che combatteva da tempo (circa 15 anni) contro un tumore e su cui aveva anche scritto il libro ‘Al volante della mia vita’. Aveva 48 anni e lascia una figlia: Emma.
In serata si è tenuto il rosario nella chiesa della Pomposa, in centro storico, mentre oggi la camera ardente a Terracielo è stata aperta alle 7,30.
Al funerale anche una delegazione del Partito democratico. Presenti Stefano Bonaccini presidente del Pd e governatore dell'Emilia-Romagna, Maria Cecilia Guerra ed Enza Rando della segreteria nazionale, i parlamentari Francesco Boccia capogruppo Pd al Senato, Elisabetta Gualmini, Beatrice Lorenzin e Stefano Vaccari, Luigi Tosiani segretario regionale dell'Emilia-Romagna, Roberto Solomita segretario provinciale del Pd.