VINCENZO MALARA
Cronaca

"Alcatraz, un’arena per giovani spericolati"

La ricerca della studentessa Annalisa Facchini sulle rischiose scorribande in vetta al direzionale Manfredini: "Sfidano la politica"

di Vincenzo Malara

Una ricerca sul campo che si interroga sul comportamento dei giovani che ‘violano’ le porte dell’Alcatraz per arrivare sul tetto dell’edificio denunciando, a loro modo, una riqualificazione inesistente. Una visione inedita per spiegare un’attrazione per il brivido – realmente pericolosa e da evitare - raccontata anche sui social dai diretti interessati con tanto di video virali (l’ultimo firmato da un influencer milanese ha già migliaia di visualizzazioni). Il tema è al centro di uno studio scritto dalla studentessa Annalisa Facchini e pubblicato recentemente sul sito ‘La Rivista Culturale’, testata specialistica online di approfondimento dell’attualità nazionale e internazionale. "Talvolta un comportamento di rischio – si legge nella ricerca - diventa gesto di denuncia nei confronti dell’inadeguatezza della società nel rispondere ai bisogni di tutti i suoi membri, in questo caso i ragazzi coinvolti". Lo studio di Facchini parte contestualizzando il campo di approfondimento: "Prima periferia di Modena. Affiancato a file di insipide villette a schiera, si erge imponente un edificio abbandonato, rinominato come il famoso penitenziario ‘Alcatraz’. Ex fortezza bancaria, quel luogo oggi è divenuto teatro di avventurosi ‘svaghi’ da parte di giovani frequentatori per poi postare le proprie gesta sui social media". Ci sono poi le testimonianze raccolte in totale anonimato dall’autrice: "Dalle parole dei ragazzi – prosegue Facchini nella ricerca - spicca a gran voce come quell’immobile degradato fosse diventato quasi l’unica alternativa alla mancanza di luoghi deputati allo svago durante la fase più acuta della pandemia".

Gli stessi giovani interpellati dalla ricercatrice, lanciano la loro visione di rigenerazione urbana: "Nessuno, né Comune, né proprietà, sono riusciti a dare ancora un futuro a questo mostro di cemento, almeno noi lo sfruttiamo con un senso". E cosa si fa dentro l’Alcatraz? Le risposte date all’autrice dello studio sono diverse: "Stiamo lassù a polleggiarcela – riferiscono - e a fare discorsi sull’universo, sulla politica, sull’uomo… inoltre quando siamo’ in balotta’ facciamo anche un po’ di freestyle, balliamo e cantiamo". Dalle parole di un altro ragazzo – scrive l’autrice - riecheggia un messaggio duro verso la comunità locale: ‘Possibile che la gente non c’è mai entrata e quindi pensa subito a droga, armi, barboni, scippi?’". Nelle conclusioni, Facchini parla di due visioni contrapposte che ruotano intorno all’edificio: "Il Comparto Manfredini è diventato pertanto un’arena dove è in atto un conflitto tra due segmenti sociali: il gruppo di giovani che difende i propri comportamenti trasgressivi contro la politica locale, la quale si è limitata finora ad adottare misure di sicurezza e di ripristino del decoro urbano, in accordo con la proprietà e su sollecitazione della cittadinanza attiva del quartiere, senza mettere in atto provvedimenti concreti per disincentivare i giovani dal tenere comportamenti limite". Intanto, su sollecitazione dell’amministrazione con un’ordinanza ad hoc, sono in corso di definizione tra Comune e proprietà dello stabile (la Numeria Sgr) gli interventi per murare tutti gli ingressi dell’edificio e bloccare questo pericolosissimo fenomeno. [EMPTYTAG]