REDAZIONE MODENA

Alberi Festival, si parte. Il Villaggio Artigiano diventa super green

Lezioni, mostre, installazioni multimediali, laboratori, itinerari e visite. Per sette giorni l’area si trasforma in un vero e proprio quartiere verde

Per sette giorni l’area si trasforma in un vero e proprio quartiere verde

Per sette giorni l’area si trasforma in un vero e proprio quartiere verde

Modena, 8 aprile 2025 – Sette giorni di eventi, quattro sezioni tematiche, nove mostre e poi lezioni aperte, installazioni multimediali, itinerari e visite guidate, laboratori per bambini e adulti in spazi industriali dismessi e aree pubbliche del Villaggio Artigiano Modena Ovest. In altre parole: Alberi Festival (fino al 13 aprile), ossia il primo festival dell’architettura dedicato all’idea che gli alberi possano essere un modello e uno strumento attraverso cui indagare, progettare e riorganizzare la città contemporanea.

Inaugurato ieri, l’evento è organizzato dall’Amministrazione comunale insieme a Fondazione Archivio Leonardi, Amigdala e con il supporto di altri enti e associazioni del territorio. Ospite speciale di questa prima edizione: Karlsruhe, nota anche come ‘città-ventaglio’; uno dei luoghi dove si è cercato di dar vita ad un visionario incontro tra uomo e natura, con la volontà di costruire un legame fisico e tangibile con la foresta. Una sorta di città manifesto nella cui struttura di esplicita quel patto di convivenza tra uomini e alberi che il festival modenese intende celebrare e sviluppare. Alla città tedesca, che ospiterà Alberi Festival in estate, è dedicata una mostra che apre oggi all’interno del padiglione ’Progettare con gli alberi’ in via Nicolò Biondo.

Quattro le sezioni tematiche in cui si articola l’evento. La prima, ’Saper vedere gli alberi’ (Casa-studio Leonardi) apre al pubblico le porte dell’Archivio e Casa-studio di Cesare Leonardi dove, tra fitti scaffali in legno giallo realizzati artigianalmente seguendo un rigoroso criterio modulare, è contenuto il lavoro di una vita. Qui, attraverso fotografie, disegni, plastici, documenti video, si potrà ripercorrere il lavoro di ricerca, osservazione, conoscenza degli alberi condotto da Cesare Leonardi e Franca Stagi a partire dall’inizio degli anni Sessanta. Per l’occasione viene presentato in anteprima anche il lavoro di digitalizzazione dell’archivio fotografico sulla ricerca sugli alberi di Leonardi.

Lasciata Casa Leonardi, si passa alla sezione multimediale del festival: ’Le metamorfosi degli alberi’, dove trovano spazio mostre fotografiche e video installazioni di artisti contemporanei come l’architetto e fotografo modenese Francesco Fantoni che presenta ’They might be giants’, un lavoro sugli alberi monumentali, realizzato in collaborazione con la Regione. Il padiglione mette inoltre in mostra dal vivo le reali trasformazioni quotidiane degli organismi vegetali, popolando lo spazio di piante posizionate tra i Solidi di Cesare Leonardi.

È dedicata, invece, alla dimensione più politica e partecipativa che caratterizza la presenza urbana degli alberi, la terza sezione del festival: ’La Città degli Alberi’, dove ai cortometraggi inediti della rassegna ’Fotosintesi’ e alla performance di musica elettronica ’Prima delle radici’, si alterneranno lezioni aperte, workshop e laboratori. Tra gli appuntamenti più attesi, le lezioni della paesaggista Erika Skabar (oggi), dell’artista Giacomo Cossio (domani), dell’architetto-paesaggista Carlo Masera (11 aprile) e di Giulio Orsini (12 aprile), architetto fondatore dell’Archivio Leonardi.

Mentre domenica alle 16 sarà la volta di ’Scrivere la natura’, conversazione con Paolo Giordano, a partire dal suo romanzo Tasmania in occasione della premiazione del racconto vincitore della sezione ’Noi e gli alberi’ del Premio letterario Rotary Muratori. Tra gli eventi ospitati a OvestLab anche la mostra “La Città degli Alberi di Bosco Albergati” che, attraverso pannelli, fotografie e un plastico per non vedenti realizzato dall’associazione La Città degli Alberi, permetterà ai visitatori di scoprire la storia di un progetto epico, disegnato da Cesare Leonardi e realizzato da un gruppo di volontari nei primi anni Novanta.