
Sul caso hanno indagato i carabinieri
MARANELLODieci amici, tutti 17enni (ma 16enni all’epoca dei fatti), tutti residenti tra Maranello e Fiorano e tutti nei guai. Il gruppo, infatti, dopo una serata goliardica ora rischia di finire a processo per disturbo della quiete pubblica e getto pericoloso di cose. I fatti sono avvenuti nell’estate dello scorso anno, a giugno. A segnalare il presunto trambusto notturno e il lancio di sassi verso le abitazioni erano stati alcuni residenti, infastiditi dal ‘baccano’ e dagli schiamazzi che – a loro dire – si protraevano da tempo. Non è dato sapere se quello fosse il primo episodio che vedeva la ‘banda’ di 16enni in azione. Quel che è certo è che quella che per gli studenti era forse una serata ‘animata’ di inizio estate per le famiglie degli stessi si è rivelata un incubo.
Infatti tutti i giovani amici sono stati denunciati per i citati reati e, in questi giorni, sono stati tutti sottoposti ad interrogatorio di garanzia. L’indagine è ovviamente coordinata dalla procura dei minori, che ha dato delega ai carabinieri affinchè facciano luce su quanto accaduto a Maranello a giugno dello scorso anno. Erano stati appunto gli abitanti del luogo e, in particolare, quattro famiglie a contattare le forze dell’ordine. I residenti avevano infatti segnalato la presenza, in ore notturne, della banda di ragazzini ‘scatenati’, dediti a schiamazzi e atti vandalici. Secondo la denuncia presentata infatti dalle persone del luogo a turno i minori avevano lanciato sassi contro le abitazioni private, disturbando il riposo dei residenti. Non solo: sempre secondo le contestazioni gli studenti, seppur ‘sgridati’ dai cittadini avrebbero poi iniziato a gridare, a cantare ad alta voce ma anche a intonare canti a suon di musica alta lungo le strade di Maranello.
Tutti e dieci sono stati poi identificati dalle pattuglie e nei loro confronti è scattata la denuncia appunto per disturbo della quiete pubblica ma anche per il lancio di oggetti pericolosi, in particolare sassi. Alcuni dei minori, sentiti nei giorni scorsi avrebbero negato le accuse, sostenendo di non essersi resi partecipi dei citati comportamenti. Le indagini comunque non sono chiuse. Non si esclude neppure che i ragazzini abbiano agito senza la consapevolezza di commettere un reato o comunque senza rendersi conto che i loro comportamenti rappresentavano gesti gravi e sicuramente non graditi dai residenti, intenti a quell’ora a dormire.
Valentina Reggiani