di Alberto Greco
A una docente Unimore, esperta di diritto il delicato compito di riscrivere le regole per sburocratizzare le norme urbanistiche e le pratiche di concessioni edilizie. Nella erogazione delle risorse che l’Europa concede agli stati c’è un vincolo invalicabile: i progetti finanziati devono essere portati a termine entro il 2026 e saranno assegnati gradualmente in base al loro stato di avanzamento. Il tempo sembra tanto, ma se pensiamo al procedere di tante opere pubbliche nel nostro paese c’è il rischio concreto di veder decurtato l’ammontare dei finanziamenti di cui l’Italia potrà disporre e anche la realizzazione di attese opere. Questo vale soprattutto per le opere pubbliche. Diventa perciò strategico rimettere ordine alla legislazione in materia di appalti, concessioni edilizie, pianificazione del territorio, standard urbanistici, che oggi costituiscono una selva di norme e disposizioni talmente complesse da mandare spesso in fumo molti interventi e da stroncare la buona volontà di tanti onesti operatori. Lo reclamano le imprese, lo esigono i cittadini che devono chiedere autorizzazioni per lavori o attività di manutenzione che riguardano le proprie case. A questo immane compito, rendere più fluida e trasparente la burocrazia salvaguardando al contempo esigenze di sicurezza sui luoghi di lavoro e il rispetto dell’ambiente, proverà a mettere mano una commissione ministeriale istituita a metà novembre dell’anno scorso dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Composta di 22 persone, scelte tra esperti e integrata con rappresentanti degli enti locali, è presieduta dal Raffaele Greco. Tra loro c’è anche Elisa Valeriani, reggiana, professoressa aggregata di Economia politica e di Economia e diritto dei contratti pubblici al dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Modena e Reggio Emilia, unica docente emiliano-romagnola a far parte del gruppo.
Professoressa, si aspettava di essere chiamata?
"Ho appreso della nomina direttamente da una telefonata del presidente della Commissione, Raffele Greco, con cui avevo già avuto modo di collaborare presso la struttura commissariale per il sisma centro Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove io rivestivo il ruolo di responsabile dell’ufficio di monitoraggio dell’avanzamento della spesa e lui di consigliere giuridico".
Quale il mandato che avete ricevuto dal ministro?
"La Commissione ha un compito difficile: tentare una riforma organica dei principi della normativa in materia di pianificazione del territorio e degli standard urbanistici e allo stesso tempo il riordino delle disposizioni del testo unico dell’edilizia Dpr 3802001. I tentativi fatti fino ad ora non sono andati a buon fine e, dunque, è una sfida davvero complessa da realizzare in breve tempo. Le nuove norme proposte dovranno individuare i limiti costituzionali alla legislazione statale in materia urbanistica ed edilizia, declinare a livello urbanistico gli obiettivi di Agenda Onu 2030, Next Generation Eu e Pnrr e gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e della promozione della rigenerazione urbana".
Tutto qui?
"Dovremo inoltre precisare e definire i concetti fondamentali del diritto urbanistico e individuare i principali profili di criticità della attuale disciplina delle costruzioni in un’ottica di semplificazione delle procedure autorizzatorie. E’ probabile che, viste le competenze espresse dalla Commissione, si ripartiranno i temi tra varie sottocommissioni per consentire un approccio non solo teorico e contributi che emergano dalle esperienze professionali dei componenti la commissione".
"Chi lavorerà al suo fianco?
"La Commissione è composta da giuristi, architetti ed ingegneri appartenenti alle università italiane ed alle magistrature superiori è presieduta dal presidente di Sezione del Consiglio di Stato Raffele Greco".