Aimag, undici sindaci agguerriti "Obiettivo azzerare il nuovo Cda"

Lo schieramento Mantovano e dell’Area Nord avverte: "Vi diffidiamo dal compiere azioni fuori dall’ordinario".

Aimag, undici sindaci agguerriti  "Obiettivo azzerare il nuovo Cda"

Aimag, undici sindaci agguerriti "Obiettivo azzerare il nuovo Cda"

Dagli 11 sindaci aderenti ad Aimag, Borgocarbonara (Mn), Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola, Moglia (Mn), Poggio Rusco, (Mn) San Giacomo delle Segnate (Mn), San Felice, San Possidonio, San Prospero arriva uno stop ai comuni di Terre d’Argine e del Sorbara che il 29 giugno hanno approvato "col voto determinante di Hera e della Fondazione Cassa di Carpi (32,5% su una maggioranza del 67%)" il superamento del vecchio Patto di sindacato, aprendo le porte della società mirandolese ai privati Hera e Fondazione Cassa Carpi, e l’insediamento di uno nuovo Cda. Il percorso scelto dalla nuova maggioranza è ancora irto di ostacoli.

I sindaci di Area Nord e mantovani, infatti, ricordano che la riproposizione di un nuovo Patto di sindacato continua ad essere "condizione indispensabile per l’affidamento diretto dei servizi svolti dalla società (idrico e rifiuti) come da sempre sostenuto dai nostri enti e come ribadito da Atersir nelle missive inviate in risposta ai quesiti dei comuni di Area Nord e di Terre d’Argine e del Sorbara". E, pertanto, avvertono che adotteranno "tutte le azioni necessarie in autotutela volte a salvaguardare l’azienda e le nostre comunità dall’avvenuta perdita del controllo pubblico di Aimag, in quanto un nuovo Patto sottoscritto (a prescindere dagli 11 comuni citati ndr) oggi non può garantire il controllo pubblico della società" e questo potrebbe pregiudicare la continuità nella erogazione dei servizi. "Se ai Comuni delle Terre d’Argine e del Sorbara sta veramente a cuore la tutela di Aimag e vogliono garantirle gli affidamenti diretti in futuro, noi siamo disponibili a sottoscrivere questo nuovo patto ma solo se il percorso può garantire veramente il controllo pubblico della società".

E, poi, l’affondo finale con la diffida rivolta al nuovo Cda a "non compiere nessuna azione di indirizzo strategico e di governance fuori dall’ordinaria amministrazione, poiché per ripristinare il controllo pubblico dell’azienda occorre azzerare la votazione del 29 giugno".

Alberto Greco