
Stefano Lugli,. Rifondazione Comunista
A Massa Finalese preoccupa la notizia della realizzazione di un impianto agrivoltaico di 100 ettari (cento campi di calcio ndr) che potrebbe sorgere nelle campagne vicine a Canaletto. Lo vorrebbe realizzare la Casetta Solar srl di Albinea (Re), la stessa che ha in animo di fare un analogo impianto a Carpi. Il procedimento risulta già ben avviato e l’istanza, che non è passata per il Consiglio Comunale, è ora all’esame di Valutazione di Impatto Ambientale al ministero dell’Ambiente. Il disappunto è rafforzato dal fatto che i termini per le osservazioni sono scaduti il 28 gennaio.
"Pur riconoscendo che la legislazione vigente limita le prerogative comunali, è dovere di un sindaco – incalza Stefano Lugli di Rifondazione Comunista di Finale - esercitare le proprie competenze di pianificazione territoriale e ambientale e di opporsi alle norme che favoriscono tali progetti".
A Carpi e Sant’Ilario d’Enza, progetti simili sono stati bloccati per l’intervento dei sindaci.
"Noi sosteniamo il fotovoltaico – fa sapere Rifondazione - e siamo favorevoli all’abbandono dei combustibili fossili, ma questi grandi impianti hanno poco a che fare con la transizione ecologica e si configurano come pura speculazione con fondi pubblici e a scapito dei territori e delle comunità locali".
Sul piatto in Italia c’è un miliardo di contributi da Pnrr per questi impianti che dovrebbero permettere la coltivazione dei terreni utilizzati, in quanto i pannelli devono essere installati su strutture alte e staccate dal suolo, tuttavia le esperienze fin qui condotte non sembrano confortare un riutilizzo dei terreni. "È possibile e necessario destinare il miliardo di euro – conclude Lugli - a finanziare soluzioni più sostenibili, come l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di case, aziende e edifici pubblici. Chiediamo pertanto al Comune un impegno concreto e deciso per evitare che l’ennesimo impianto impattante ricada sulla nostra comunità".
Alberto Greco