Agricoltura ed edilizia, l’ordinanza. Scatta lo stop nelle ore più calde: "E’ giusto tutelare la salute"

La misura regionale sarà applicata da lunedì anche nel settore del florovivaismo. Il divieto partirà tra le 12.30 e le 16 in caso di temperature anomale. Plauso delle aziende.

Agricoltura ed edilizia,  l’ordinanza. Scatta lo stop  nelle ore più calde: "E’ giusto tutelare la salute"

La misura regionale sarà applicata da lunedì anche nel settore del florovivaismo. Il divieto partirà tra le 12.30 e le 16 in caso di temperature anomale. Plauso delle aziende.

di Alberto Greco

Da giorni il caldo intenso e le temperature stanno ponendo sotto stress e rischi enormi per la salute i lavoratori, soprattutto quelli impegnati in agricoltura e nel settore dell’edilizia. Per tutti questi addetti in Emilia-Romagna scatta la tutela di un’ordinanza regionale firmata dalla presidente facente funzioni, Irene Priolo, in base alla quale da lunedì 29 luglio sarà imposto il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16.00, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello "alto" di temperature.

La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà sanzioni, se il fatto non costituisca più grave reato. Il provvedimento, approvato dai sindacati e dalle associazioni di categoria, non ha colto di sorpresa gli imprenditori, che in molti casi si erano già adoperati per tutelare i propri dipendenti. "Tante nostre imprese – dice Sandro Grisendi, che rappresenta Ance a Modena – con il senso di responsabilità che non manca mai, hanno già da tempo modificato gli orari di lavoro, anticipandoli, riducendoli, posticipandoli ove possibile nelle ore notturne. Personalmente avrei quindi preferito un protocollo piuttosto che un’ordinanza". Gli fa eco l’imprenditore artigiano di Concordia Paolo Vincenzi di Sec. "Penso sia giusto. Già da tempo – fa sapere Vincenzi – cerchiamo di far lavorare i nostri al coperto. L’anno scorso avevamo anche modificato l’orario. Dipende dalle lavorazioni in corso. Diciamo che come prima regola, dove possibile, cerchiamo di lavorare al coperto. Quando non è possibile, cerchiamo di lavorare all’ombra: corriamo dietro al sole e organizziamo al meglio le lavorazioni. Se siamo all’aperto modifichiamo i turni di lavoro iniziando presto e terminando alle 14.00". "La salute dei lavoratori – conferma Stefano Betti di Costruzioni Generali 2 – è una priorità per noi. La modifica dell’orario di lavoro evitando le ore più calde per i lavori all’aperto sicuramente va nella giusta direzione, ma allo stesso tempo serve flessibilità per poter magari iniziare prima al mattino. Una flessibilità dell’orario è una buona soluzione".

Anche il mondo agricolo che sta vivendo la sua stagione più intensa con la raccolta dei prodotti non pare avere difficoltà ad accogliere l’ordinanza regionale. "Oggi – commenta Emilio Cioli, imprenditore agricolo di San Felice con 12 dipendenti – c’è una giusta attenzione alla salute. Io nella mia azienda raccoglierò dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 19. Le assicuro che alle 14 se non hai sufficiente adrenalina che ti motiva, si sta veramente male sotto il sole". Dell’argomento ne hanno parlato anche in Provincia sia il Tavolo provinciale per la salute la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro che i sindaci confermando l’impegno a far rispettare le disposizioni contenute nell’ordinanza.