GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Si è spento a 92 anni Agostino Mussini, fondò l'Atlas

Fiorano, iniziò come mercante di bestiame poi entrò in ceramica

Agostino Mussini fotografato di recente. Nel riquadro l’Atlas Concorde

Agostino Mussini fotografato di recente. Nel riquadro l’Atlas Concorde

Fiorano (Modena), 1 marzo 2017 - Intuitivo, veloce nel ragionamento, capace di guardare lontano. Il distretto industriale della ceramica perde un altro dei protagonisti che ne hanno favorito la nascita e lo sviluppo. Si è spento lunedì a 92 anni Agostino Mussini, fondatore assieme ai suoi fratelli nel 1969 della ceramica Atlas Concorde, azienda capostipite del Gruppo Concorde, uno dei colossi del comprensorio che conta oggi 2.500 dipendenti e marchi conosciuti in tutto il mondo come Ceramiche Caesar, Ceramiche Supergres, Marca Corona 1741, Mirage, Refin Ceramiche, Fap Ceramiche, Ceramiche Keope, Novoceram, Italon, Landmark Ceramics.

Nato a Magreta il 28 agosto del 1925, Agostino Mussini, come tutti quelli della sua generazione, non nasce ceramista, ma commerciava in bestiame, il mestiere di suo padre. E fu proprio mettendo da parte i guadagni svolgendo questa attività che diede avvio assieme ai fratelli all’esperienza fortunata dell’Atlas Concorde. Di cui ricoprì anche l’incarico di presidente e che già negli anni ‘70 si piazzò subito tra le aziende punta di diamante del distretto. «Aveva una capacità di lavorare fuori dal comune – lo ricorda il sindaco di Fiorano Francesco Tosi, tra l’altro genero del defunto: la moglie Marcella è figlia infatti di Agostino Mussini – Si svegliava molto presto al mattino e spesso gli operai alle 5.30 lo vedevano spazzare il cortile esterno dell’Atlas con un’enorme scopa, qualcuno si chiedeva anche chi fosse. Era di carattere schivo quando si trattava di comparire sulla ribalta, ma assolutamente estroverso, gioviale ed esuberante quando incontrava altre persone, riuscendo a stringere anche amicizie durature».

Nella sua conduzione industriale, comprese il valore dell’innovazione tecnologica come elemento centrale della crescita del comparto, e favorì il reinvestimento dei profitti nell’impresa piuttosto che distribuirli tra i dividendi. «Il suo principio cardine – come viene ribadito anche pubblicamente dalla famiglia – era che al primo posto vi fosse il futuro dell’azienda».

L’amministrazione comunale nella persona del vicesindaco Marco Biagini esprime alla famiglia il cordoglio della comunità e ricorda «la volontà del presidente Mussini di portare avanti una impresa industriale aperta alla internalizzazione, ma radicata nel territorio, con una forte senso di responsabilità sociale».

Condoglianze anche dal sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni: «Sassuolo perde uno dei suoi pionieri, una persona spesso lontana dai riflettori ma che ha saputo lavorare nel migliore dei modi per la crescita non solo della sua azienda ma di tutto il territorio».