
Manifestazione di protesta dei lavoratori della Fir di Campogalliano
Sciopero spontaneo ieri mattina alla Fir, Fabbrica Italiana Radiatori, di Campogalliano. I lavoratori, subito dopo l’assemblea convocata da Fiom Cgil e Fim Cisl, hanno deciso un’astensione di un’ora dal lavoro, nell’ambito dello stato di agitazione che prevede un pacchetto complessivo di 8 ore di sciopero, e ciò per lanciare un segnale chiaro all’azienda e alla direzione di Sira Group. I 42 lavoratori vengono da cinque anni di utilizzo della cassa integrazione ordinaria per crisi, dovuta alla contrazione del mercato dei termosifoni in alluminio per uso civile e industriale.
A gennaio l’azienda aveva comunicato ai sindacati la delibera di un ingente investimento e l’inizio della ristrutturazione dello stabilimento di Campogalliano. A metà marzo la doccia fredda: "L’azienda - spiegano Leo Puca della Fiom Cgil e Massimo Occhi della Fim Cisl - ci comunica che l’investimento è completamente bloccato, ma i pullman verranno fatti per intero all’estero, arriveranno già finiti a Campogalliano dove si gestirà solo il magazzino ricambi, gestione che neppure viene affidata ai lavoratori Fir".
"L’azienda dichiara 25 esuberi e chiede la sottoscrizione del Contratto di Solidarietà sino a fine 2025 con una riduzione d’orario sino ad un massimo dell’80% - aggiungono -. Tuttavia, senza però riconoscere ai lavoratori, già provati da anni di cassa integrazione, la maturazione dei ratei di ferie, permessi e 13^. Tanto che molti di loro, non avendo lavorato giorni sufficienti alla maturazione dei ratei, si trovano già in debito di ferie e permessi. Alle richieste dei sindacati, l’azienda non si è dimostrata disponibile ad un accordo, negando anche l’anticipo del Tfr a quei lavoratori che ne avessero bisogno".
Secondo i sindacalisti, "il CdS serve a salvaguardare posti di lavoro, ma i dipendenti sono in grande difficoltà economica. Per di più la Sira Group sta valutando di acquisire altre imprese, e come farà a dire che non ha i soldi per i lavoratori di Campogalliano?". "Fiom e Fim, le Rsu e i lavoratori sono stanchi! Dicono basta a questa situazione di incertezza e chiedono chiarezza sul futuro dello stabilimento di Campogalliano, chiedono di scongiurare la dismissione e di rilanciare il piano industriale. In caso contrario, proseguiranno con le azioni di lotta", concludono Puca e Occhi.
m.s.c.