MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Agitazione alla Fir di Campogalliano. Scatta la prima di otto ore di sciopero

Sindacati sul piede di guerra: "L’azienda ha annunciato 25 esuberi su 42 lavoratori e il contratto di solidarietà".

Manifestazione di protesta dei lavoratori della Fir di Campogalliano

Manifestazione di protesta dei lavoratori della Fir di Campogalliano

Sciopero spontaneo ieri mattina alla Fir, Fabbrica Italiana Radiatori, di Campogalliano. I lavoratori, subito dopo l’assemblea convocata da Fiom Cgil e Fim Cisl, hanno deciso un’astensione di un’ora dal lavoro, nell’ambito dello stato di agitazione che prevede un pacchetto complessivo di 8 ore di sciopero, e ciò per lanciare un segnale chiaro all’azienda e alla direzione di Sira Group. I 42 lavoratori vengono da cinque anni di utilizzo della cassa integrazione ordinaria per crisi, dovuta alla contrazione del mercato dei termosifoni in alluminio per uso civile e industriale.

A gennaio l’azienda aveva comunicato ai sindacati la delibera di un ingente investimento e l’inizio della ristrutturazione dello stabilimento di Campogalliano. A metà marzo la doccia fredda: "L’azienda - spiegano Leo Puca della Fiom Cgil e Massimo Occhi della Fim Cisl - ci comunica che l’investimento è completamente bloccato, ma i pullman verranno fatti per intero all’estero, arriveranno già finiti a Campogalliano dove si gestirà solo il magazzino ricambi, gestione che neppure viene affidata ai lavoratori Fir".

"L’azienda dichiara 25 esuberi e chiede la sottoscrizione del Contratto di Solidarietà sino a fine 2025 con una riduzione d’orario sino ad un massimo dell’80% - aggiungono -. Tuttavia, senza però riconoscere ai lavoratori, già provati da anni di cassa integrazione, la maturazione dei ratei di ferie, permessi e 13^. Tanto che molti di loro, non avendo lavorato giorni sufficienti alla maturazione dei ratei, si trovano già in debito di ferie e permessi. Alle richieste dei sindacati, l’azienda non si è dimostrata disponibile ad un accordo, negando anche l’anticipo del Tfr a quei lavoratori che ne avessero bisogno".

Secondo i sindacalisti, "il CdS serve a salvaguardare posti di lavoro, ma i dipendenti sono in grande difficoltà economica. Per di più la Sira Group sta valutando di acquisire altre imprese, e come farà a dire che non ha i soldi per i lavoratori di Campogalliano?". "Fiom e Fim, le Rsu e i lavoratori sono stanchi! Dicono basta a questa situazione di incertezza e chiedono chiarezza sul futuro dello stabilimento di Campogalliano, chiedono di scongiurare la dismissione e di rilanciare il piano industriale. In caso contrario, proseguiranno con le azioni di lotta", concludono Puca e Occhi.

m.s.c.