Modena, 3 settembre 2018 - Aggredito dal branco mentre era fuori con gli amici per divertirsi. E’ finita in ospedale con una prognosi di 22 giorni la serata di un giovane modenese di appena 14 anni, aggredito e picchiato da 5 ragazzi stranieri al bar Bamboo del parco Novi Sad. Chiamata la polizia, sul posto si è subito recata una volante. La prontezza degli agenti intervenuti ha permesso di fermare subito due dei cinque aggressori: minorenni albanesi identificati in Questura e denunciati a piede libero.
All’origine della lite futili motivi: pare avances non corrisposte verso una ragazzina che si trovava in quel momento insieme al 14enne e ad altri amici, intenti a ballare. Ora la famiglia costernata chiede giustizia e più sicurezza. "Sono rimasta sconvolta, ho visto mio figlio tumefatto in volto e spaventato – afferma la mamma del minore – ha riportato un trauma cranico e abbiamo trascorso la notte prima in ospedale e poi in questura. Mi sono sentita dire che non era possibile trattenere i due responsabili essendo tutelati dalla legge. E’ choccante vedere che la legge non ci tutela come cittadini ed esseri umani".
Dopo il pestaggio, per sedare il quale sono intervenuti anche gli operatori del locale, il ragazzino ha allertato il papà (noto funzionario di polizia) il quale ha immediatamente dato l’allarme. Sul posto è quindi arrivata l’ambulanza che ha prestato le prime cure al 14enne. "Quello di ieri rappresenta l’ennesimo episodio di violenza all’interno del Novi Sad, meta preferita di soggetti a rischio e che fanno del delinquere il loro pane giornaliero – afferma ancora la donna – chiedo alla politica nazionale di prendere provvedimenti legislativi in grado di rendere più sicure le nostre città. Oggi è capitato a mio figlio, ieri ad altri ragazzi e domani ad altri può toccare la stessa sorte".
Sull’episodio interviene anche il senatore di Forza Italia, Enrico Aimi: "Massima solidarietà al 14enne aggredito e alla sua famiglia. Nessuna tolleranza e nessuno sconto deve esserci per gli aggressori sotto il profilo amministrativo". Aimi poi sottolinea come "simili episodi sono in perenne replica a Modena: intere aree sottratte alla sovranità dello Stato, zone franche, ‘terre di nessuno’ che mettono in luce gli insuccessi collezionati dalle finte politiche di integrazione delle sinistre. Le Istituzioni dovrebbero dirci se i ragazzi albanesi siano inseriti in programmi specifici per minori stranieri non accompagnati, quindi mantenuti a nostro carico. Se così fosse andrebbero messe in campo azioni di contrasto finalizzate al rimpatrio di violenti e di coloro che hanno scambiato l’Italia per un luogo in cui tutto è ammesso".