Affitti ridotti per le famiglie in difficoltà

Sassuolo, i contributi regionali puntano ad aiutare i nuclei familiari. L’obiettivo è ottenere canoni più ’leggeri’ per almeno sei mesi

Affitti ridotti per le famiglie in difficoltà

Affitti ridotti per le famiglie in difficoltà

Sassuolo, 29 giugno 2024 – Una riduzione del canone d’affitto per almeno sei mesi, anche in caso di modifica contrattuale da libero a concordato. È questo l’obiettivo dei contributi regionali destinati alla rinegoziazione dei contratti d’affitto riconosciuti all’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico. Si parla di una misura in grado tanto di dare supporto alle famiglie in difficoltà che pagano un affitto quanto a garantire ai proprietari di immobili il pagamento del canone, riducendo il rischio di stratto per le prime, di morosità per i secondi. I beneficiari dei contributi per la rinegoziazione del canone d’affitto saranno i nuclei familiari con cittadinanza italiana, di uno stato dell’Unione europea o con permesso di soggiorno per almeno un anno, e con Isee non superiore a 35mila euro. Il richiedente dovrà inoltre essere titolare di un contratto di locazione ad uso abitativo da almeno un anno: la riduzione del canone dovrà risultare almeno del 20%, verrà applicata per un minimo di sei mesi e l’ammontare dell’affitto mensile rinegoziato non potrà superare gli 800 euro. Al proprietario andrà un contributo che potrà ammontare al 70%, all’80 e fino al 90% del mancato introito, a seconda che la riduzione abbia una durata fino a 12 mesi, fino a 18 oppure oltre i 18 mesi, con soglie massime del contributo stesso fissate tra i 1500 e i 3mila tremila euro. Se la riduzione del canone dovesse essere contestuale ad una modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato, il contributo varrà l’80% del mancato introito e sarà calcolato sui primi 24 mesi del nuovo contratto, per un massimo quattromila euro. In caso di nuovo contratto a canone concordato, invece, il canone stesso non potrà comunque superare i 700 euro. Per la presentazione della domanda, che andrà poi trasmessa al Servizio Politiche Abitative dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, inquilini e proprietari possono rivolgersi alle rispettive organizzazioni di rappresentanza che hanno sottoscritto apposito protocollo e hanno sede tra Modena e il distretto ceramico, ovvero APE (Associazione della Proprietà Edilizia di Modena–Confedelizia), ASPPI (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari), UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), CONFAPPI (Confederazione Piccola Proprietà Immobiliare), SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), UNIAT (Unione nazionale Inquilini Ambiente Territorio), Assocasa Modena.

Stefano Fogliani