Aumentare di altri 1000 unità, oltre alle 500 già disponibili, gli alloggi ad affitto agevolato entro la fine del 2026. Come ricavarli? Attivando un cambio di destinazione d’uso temporaneo dei numerosi locali commerciali e per uffici sfitti in città. La proposta è stata lanciata ieri mattina nel consueto incontro di Natale del sindaco con i giornalisti che si è tenuto all’ex mercato bestiame in via di riqualificazione. Massimo Mezzetti ha posto l’accento sul nodo casa: "Abbiamo bisogno in tempi medio-brevi di creare centinaia di opportunità da mettere sul mercato per spegnere questa scandalosa bolla speculativa che oggi avvolge Modena".
L’incontro è stata l’occasione per il primo cittadino di raccontare l’impatto con la città in questi primi sei mesi di mandato: "Modena è molto esigente – ha detto il sindaco – ha grandi aspettative, ma sta anche riconoscendo il lavoro che stiamo facendo: è una percezione bipartisan, anche da parte di cittadini che non si riconoscono nella nostra parte politica. Un aspetto negativo è che ho trovato dopo molti anni una città più ripiegata su stessa in un chiacchiericcio e in una visione della politica vista dal buco della serratura da parte delle formazioni politiche ma anche del mondo dell’informazione. L’invito che farei è di volare un po’ più alto".
Altro aspetto notato dal sindaco è che "negli ultimi anni ci sono state un po’ troppe deroghe alle regole. E non mi riferisco solo alle grandi violazioni della legge, ma anche alle piccole trasgressioni quotidiane, per esempio in centro storico dove si notano automobili parcheggiate sui marciapiedi, la cattiva abitudine di lasciare monopattini ovunque: la vita di una città è fatta di diritti e di doveri e noi ci impegneremo che le regole a tutti i livelli vengano rispettate". Ecco in arrivo a questo proposito una nuova regolamentazione commerciale: "Le norme del covid che hanno portato a un’estensione di tavolate sui marciapiedi dovranno essere riviste: non può essere che un locale di sei metri quadrati abbia 20 tavolini sulla strada, perché vuol dire tra l’altro violare anche il sistema delle concessioni. Occorre consentire la convivenza tra chi abita la città e chi ha un’attività commerciale".
Novità anche sul fronte degli autobus. "È aperta l’ipotesi di holding regionale per rendere più competitiva l’azienda Tper nelle future gare pubbliche. Nella holding tuttavia vogliamo portare un’azienda come Seta che non si limiti a dire ’ho i conti in ordine’, ma che sia efficiente". Altrimenti, è la metafora, "è come dare all’asino da mangiare solo la paglia per risparmiare e poi lamentarsi che l’animale muore". La richiesta è di "un piano che indichi gli investimenti necessari per mettere in campo servizi congrui rispetto alle esigenze di lavoratori, famiglie, studenti, anche indicando le eventuali necessità di ulteriori risorse e finanziamenti attualmente insufficienti". Proprio ieri gli enti pubblici che fanno parte di Seta (i Comuni di Modena, Reggio e Piacenza, e le Province di Modena e Reggio) hanno inviato una lettera ai vertici aziendali, "chiedendo entro il mese di gennaio il piano, altrimenti apriremo una riflessione seria sul futuro dei vertici dell’azienda". Già, ma di ultimatum ne sono stati lanciati già tre in pochi mesi. "No, l’ultima volta avevamo chiesto il piano. Ci hanno risposto che era necessario del tempo, il tempo è trascorso. La novità è che stavolta hanno inviato la sollecitazione a Seta tutti e tre i sindaci e le due province. A San Geminiano tireremo le somme".