Modena, 29 aprile 2019 - Le famiglie modenesi mettono al mondo meno figli e anche le richieste di adozione, negli ultimi due anni, si sono dimezzate a causa di una «crisi economica che ha notevolmente ridotto la disponibilità economica soprattutto dei giovani», spiega Giuliana Urbelli, assessore al Welfare del Comune.
«Mediamente – spiega Urbelli – il servizio sociale riceveva circa 100 richieste all’anno da parte di famiglie che intendevano dichiararsi disponibili all’adozione e quindi intraprendere il percorso. Negli ultimi due anni invece abbiamo assistito ad una notevole riduzione e ora ne abbiamo circa 50 all’anno. E non tutte portano termine l’iter. Oltre alle difficoltà legate alla crisi, le altre cause della minore disponibilità sono il ricorso alla fecondazione assistita, l’aumento dell’età dei ragazzini in stato di adottabilità e la complessità delle problematiche anche comportamentali che i minori hanno».
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Non è da sottovalutare neppure la complessità del percorso delle adozioni. Se la famiglia decide di intraprenderlo «deve frequentare un corso di formazione (9 incontri) sia di natura giuridica che psicosociale, nonchè di orientamento sugli enti autorizzati. Il Comune ne organizza circa tre all’anno e l’offerta formativa è una delle più ampie in Regione.
Al termine del corso viene effettuato dall’assistente sociale responsabile un colloquio con ogni famiglia in cui viene consegnato il materiale prodotto nel percorso di formazione e vengono fornite le indicazioni per il proseguimento del percorso. I genitori che decidono di continuare il percorso devono ottenere prima l’idoneità psicofisica (presso la medicina legale) poi l’idoneità psicosociale (presso il servizio sociale).
«Le istruttorie durano circa 3- 4 mesi, con una media di 6 colloqui a famiglia, e sono effettuate insieme allo psicologo e all’assistente sociale – spiega Urbelli – E’ prevista inoltre una visita domiciliare. Al termine dell’istruttoria il servizio sociale invia una relazione al tribunale dei minorenni al quale compete la decisione circa l’idoneità all’adozione della famiglia».
Per quanto riguarda invece l’affido, i minori in carico al Comune attualmente accolti in comunità sono 63 e 93 quelli in affido familiare. Inoltre, altre 11 famiglie disponibili ad oggi non hanno bambini in affido; altre 2 famiglie o singol disponibili sono in territori fuori provincia; infine sono in corso 5 istruttorie (cioè famiglie o singol che hanno fatto corso e stanno facendo percorso di conoscenza e valutazione).
Un discorso a parte meritano i minori stranieri non accompagnati (Msna) e quindi in stato di abbandono sul territorio italiano: quelli in tutela al Comune e collocati in comunità ad oggi sono 95.